Lite tra camionisti: tutto è nato da una discussione politica

Politica e alcol sono stati gli ingredienti del mix letale che ha portato all'aggressione.

Lite tra camionisti: tutto è nato da una discussione politica
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Ha fatto molto parlare l’atroce lite avvenuta il pomeriggio di domenica 5 gennaio 2020 attorno alle 18 al confine fra Sordio e Tavanazzano con Villavesco, nell’area di un distributore di benzina. Come avevamo raccontato, in seguito ad una violenta discussione scaturita tra due camionisti, uno avrebbe colpito l’altro con una spranga, spaccandogli letteralmente la testa. Ma i motivi di tale violenza erano ancora ignoti… fino ad ora.

I motivi del folle gesto

I motivi di questo folle gesto, però, erano inizialmente sconosciuti. Secondo le informazioni ottenute dai Carabinieri di Lodi, i due camionisti con i propri autoarticolati stazionavano in quell’area di servizio già dalla sera precedente, e, quel giorno, hanno pranzato insieme ad altri camionisti, presenti nella stessa area di sosta. Durante il pasto i due hanno bevuto alcolici e hanno discusso animatamente di questioni politiche.
Trascorso il pomeriggio nelle cabine dei rispettivi autoarticolati, i medesimi si sono rincontrati nel tardo pomeriggio ed hanno ripreso la discussione iniziata durante il pranzo. Sarebbero quindi dei motivi politici ad aver fatto partire la discussione, degenerata nell’aggressione con la spranga che ha causato il coma al 47enne ucraino, ancora oggi ricoverato in prognosi riservata. 

La violenta reazione del camionista 58enne sarebbe stata accentuata dall’assunzione di una smoderata quantità di alcol.

L’accusa è di tentato omicidio

Secondo la ricostruzione dell’accaduto i camionisti si trovavano nel piazzale dell’area di sosta Esso, durante il blocco dei mezzi pesanti. Il 58enne, sotto gli occhi di diversi testimoni, avrebbe afferrato una spranga colpendo violentemente il 47enne tanto da fargli fuoriuscire materia celebrale. La vittima è ora ricoverata all’ospedale San Carlo Borromeo di Milano e durante la notte è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico alla testa ed è tuttora in critiche condizioni di salute.

Grazie ai numerosi testimoni, è stato possibile per gli inquirenti ricostruire l’accaduto. Ora il 58enne si trova in arresto nel carcere di Lodi e su di lui pende un’accusa per tentato omicidio. Oggi dovrebbe svolgersi l’interrogatorio di garanzia.

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