Ne soffrono un milione di italiani

La cefalea cronica riconosciuta "malattia sociale": un passo avanti per i pazienti

Un risultato a cui il Centro Cefalee della Fondazione Mondino IRCCS di Pavia lavora da tempo: “Siamo pronti alla sfida”. 

La cefalea cronica riconosciuta "malattia sociale": un passo avanti per i pazienti
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La cefalea cronica riconosciuta "malattia sociale". Soddisfazione per l’approvazione del disegno di legge. Un risultato a cui il Centro Cefalee della Fondazione Mondino IRCCS di Pavia lavora da tempo: “Siamo pronti alla sfida”.

La cefalea cronica riconosciuta "malattia sociale"

Il riconoscimento come “malattia sociale” di alcune forme di cefalea cronica – quali l’emicrania ad alta frequenza o cronica, la cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci sintomatici, la cefalea a grappolo cronica, l'emicrania parossistica cronica, la cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione e l’emicrania continua - stabilito dal disegno di legge approvato l’8 luglio scorso in via definitiva dal Senato, è il coronamento dell’impegno di molti centri, esperti e associazioni di pazienti.

In prima fila, il Centro Cefalee della Fondazione Mondino IRCCS di Pavia, che da tempo in qualità di Centro di riferimento lavora a questo risultato, sia a livello istituzionale, assieme ad altri centri e associazioni di pazienti, sia promuovendo innovativi progetti di assistenza sul territorio nazionale, sia conducendo o partecipando a progetti di ricerca internazionali in collaborazione con l’Headache Science Center della Fondazione Mondino.
A livello istituzionale, in particolare, il Centro ha partecipato alla definizione delle indicazioni operative della Regione Lombardia - prima Regione a stabilirle nel 2006 - per il riconoscimento dell’invalidità civile alle persone che soffrono di cefalea cronica.

“Siamo felici per questo importante risultato e siamo pronti alla sfida che si prospetta - commenta la dr.ssa Grazia Sances, responsabile del Centro Cefalee - Abbiamo contribuito a vario livello, perché si realizzasse questo obiettivo ”.

Colpiti un milione di italiani

Le persone in Italia che soffrono di una delle forme di cefalea cronica che rientrano oggi nella definizione di malattia sociale sono una moltitudine: i dati epidemiologici parlano di alcuni milioni.

Il Centro Cefalee della Fondazione Mondino, fondato più di 50 anni fa in collaborazione con l’Università di Pavia, e da oltre 20 anni riconosciuto come centro di riferimento della Regione Lombardia, è stato tra i primi in Italia a somministrare la nuova terapia con anticorpo monoclonale, indicata per i pazienti adulti con emicrania episodica o cronica, e a creare un ambulatorio specificatamente dedicato a questi pazienti.

Sul fronte della ricerca, l’Headache Science Centre, Centro integrato Mondino-Università di Pavia diretto dalla prof.ssa Cristina Tassorelli, presidente eletto della International Headache Society, da anni conduce studi di altissimo livello, nazionale e internazionale nel campo delle cefalee. Più di recente, il Centro ha vinto un corposo finanziamento nell’ambito del prestigioso bando europeo ERA-NET (reti d’eccellenza per la ricerca europea) con un progetto mirato a identificare i fattori predittivi della risposta ai farmaci in soggetti emicranici, in collaborazione con colleghi spagnoli e tedeschi.

Altrettanto rilevante è il finanziamento ricevuto dalla prestigiosa fondazione americana per la Migraine Research, in collaborazione con colleghi finlandesi, per sviluppare nuovi farmaci per il trattamento dell’emicrania, partendo da modelli pre-clinici.

Il Centro Cefalee della Fondazione Mondino

Il Centro Regionale Diagnosi e Cura delle Cefalee della Fondazione Mondino dal 2000 è Centro di Riferimento della Regione Lombardia. Segue circa 4mila pazienti/anno e impiega per l’attività ambulatoriali 9 medici, con ambulatori di screening generale oppure dedicati a particolari forme di cefalea (cefalea a grappolo, cefalee ormonali, cefalee croniche percorso “CARE”, emicrania con aura, emicranie croniche resistenti ai comuni trattamenti) e a
trattamenti specifici (tossina botulinica, anticorpi monoclonali CGRP).
Nell’Unità di degenza dedicata vengono ricoverati ogni anno circa 300 soggetti, prevalentemente con forme di cefalea molto severe e abuso di farmaci sintomatici di vario tipo, per protocolli di disintossicazione e riabilitazione.

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