Cinema

“ITA – I Tipici Anormali” il lungometraggio di Federico Angi con dedica speciale a Pavia

Il regista 25enne ci racconta la sua ultima pellicola neoirrealista.

“ITA – I Tipici Anormali” il lungometraggio di Federico Angi con dedica speciale a Pavia
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Il regista 25enne Federico Angi ci racconta il suo ultimo film, “ITA – I Tipici Anormali”, un’opera neoirrealista con dedica speciale a Pavia: "Città per me guaritrice, che mi ha salvato la vita fisicamente e moralmente, le devo tutto ciò che sono ad oggi!"

Chi è Federico Angi, il regista di ITA I Tipici Anormali

Sono Federico Angi, ad oggi artista venticinquenne, Cirimidese d’origine ma attualmente residente a Veniano (CO) nonchè regista pluripremiato di ITA I Tipici Anormali, il primo lungometraggio Neoirrealista di 90 min. Pur essendo di Cirimido, Pavia è la mia terra ed il mio natale, proprio come quello che vivevo con melanconica felicità all’ospedale San Matteo di Pavia durante tutta l’infanzia per via della grave anemia di Blackfan Diamond. Dalla quale sono stato curato grazie al Professor Franco Locatelli, (ex primario della clinica, attualmente primario del Bambino Gesù di Roma) con il trapianto di midollo di mia sorella Benedetta Angi! L’esperienza della malattia assieme al sostegno artistico della mia famiglia e dei tanti medici o infermieri tra cui hanno contribuito a far crescere me e i miei genitori in un percorso diverso da quello dei nostri coetanei. Fin da piccolo, dovendo stare spesso a casa per via delle mie basse difese immunitarie ho avuto difficoltà a sviluppare una vita sociale che però mi ha fatto approcciare al mondo dell’arte in tutti i campi e particolarmente a quello cinematografico.

Fino a quando nel 2000 alla tenera età di 5 anni, durante il cambio tra una sacca di trasfusione e l’altra, in quel di Pavia, alla storica libreria Feltrinelli di centro città, scoprì il primo vero grande amore della mia vita… adagiate tra migliaia di altri libri c’erano differenti copie di un quasi nuovo, per l’epoca, libro dalla gialla copertina opaca con una scacchiera, un topo e un bimbo con gli occhiali e la saetta in fronte, fu amore a prima vista. Da allora Harry Potter, ha fatto parte della mia vita personale (contribuendo a farmi compagnia negli anni della malattia e nei
successivi anni di bullismo che ho subito) e artistica, continuando ad ispirarmi. Ecco perché Pavia, città per me guaritrice, non poteva non avere una dedica speciale in questo film; è la mia città del cuore, essa mi ha salvato la vita fisicamente e moralmente, le devo tutto ciò che sono ad oggi!

Come è nato il Trailer Ufficiale di ITA I Tipici Anormali?

Da sempre sapevo che avrei presentato più elementi possibili del nostro dedalo narrativo, con il TRAILER che ci conduce a riflettere intorno al quesito: Cosa succederebbe se degli “anormali”, scoprissero d’esser speciali? Pitch raccontato nel TRAILER in attesa dell’uscita del film al cinema che sarà postuma al Covid. ITA I Tipici Anormali è il 5° lungometraggio dopo 7 anni di assenza. Esso ha dietro e davanti a se, delle sorprese come il Macking Of/Mokumentary che ne spiegherà la realizzazione tramite le investigazioni dell’interprete Aldo Ennio Marrali. Questo lungometraggio Neoirrealista, presentato nel TRAILER è il primo di una trilogia, successo permettendo, di cui i prossimi capitoli saranno AMI Atipici Musicanti Interstellari e TPT Trapassati Per Trasporto. Fin da quando uscì il TEASER l’anno scorso e ad oggi ancor più con il TRAILER mostrammo un autentico Road Movie, sulle tonalità dell’Amelie di Jean Pierre Jeunet, che nel film vedrà coinvolgere Pavia con degli stock shots di viaggio rubati dalla nostra camera car, proprio come visioni turistiche di passaggio, che non hanno mancato di valorizzare il centro cittadino, il viale alberato della Certosa e omaggiare “L’albero degli zoccoli” del grande Ermanno Olmi.

Con il TRAILER di questa opera illustriamo già parte della mia autobiografia, che ha una mitologia fondatrice senza la quale non esisterebbe, ed è quella degli allegri compagni appartenenti al folclore popolare intorno alle leggende del medioevo bretone. Gli allegri compagni si sostenevano infatti l’un l’altro con le proprie caratteristiche per uno scopo comune rubare ai poveri per donare ai ricchi! Quest’epica è stata poi riattualizzata anche nei video games, poi che è la base della lotta per la giustizia e la libertà contro le forze dell’oscurità dei ciclo di Final Fantasy e Kingdom Hearts in cui, in ogni capitolo delle saghe abbiamo un nuovo battaglione/squadra dove tutti hanno il loro compito e a differenza dei così detti cattivi, gli eroi dipendono l’uno dall’altro. Nel caso del nostro film, i quattro tipici anormali si rifanno narrativamente agli eroi di Bowun come loro infatti sono in viaggio verso il proprio Oz che li cambierà differentemente da quello che si aspettavano. Eppure visivamente sono simili ad alcuni protagonisti delle saghe videoludiche citate, soprattutto nel caso del costume di scena principale della nostra GG (alias Marta Bison) che, in accordo con mia madre Marialuisa Angi, Art Director del film e il suo reparto arte composto da Emanuela Puthod, Barbara De Santis, Simone Fumagalli, Miriam Genco, Gloria Laviano, Daniela Vaccaro, Jack Gornati, SantaSeveso, Luigi Terzaghi, Liliana Fanetti, Claudia Locati e Nadejda Ansgakova, è diventato in parte una rivisitazione della Yuna di Final Fantasy X con dei tocchi di surrealismo alla Dalì (suo artista di riferimento) e un trucco vagamente smooke realizzato dalle nostre MUA Gloria Laviano e Barbara de Santis. Non finisce qui perché ITA nel suo viaggio on the road sulla linea del Po, da Pavia a San Polo D’Enza, passando anche per alcuni scenari potteriani sotto forma di sogno/flashback autobiografico e non (poi che parte indelebile di me come già preannunciato) rende, già dal TRAILER con il brano originale TOY BOX che letteralmente e non casualmente significa scatola (il film) giocattolo (il contenuto giocoso), il tutto ancora più videoludico grazie agli arrangiamenti elettronici del nostro compositore ufficiale Luca Candellero, che ha descritto questa scelta offerta da lui fin dall’inizio al regista:

“Il cinema sonoro pur con le varie contaminazioni vintage/futuristiche che aprono questo film stesso, è potenza persuasiva ed immaginifica nell’esperanto dello sguardo indi. La tumultuosa ricchezza dell’apocalisse del sensibile nel cinema d’essai iniziale, mostrato da Federico con i miei accompagnamenti musicali, esonda talmente spesso tra le immagini del lungometraggio per un solo motivo: la pellicola é una commedia anormale, principalmente perché rappresenta in alcuni suoi tratti salienti l’operare videoludico mostrato sia visivamente, con oggetti particolari spesso ingigantiti (la paletta di GG, i funghetti alla sosta per la ricarica elettrica ma anche l’ibrida stessa) e scenari fantastici, che acusticamente, nelle sonorità elettroniche delle mie composizioni, posizionate nei momenti più tetri o in quelli più allegri e spensierati. Tutto questo può riportarci, citando Mastrantonio: “all’esperienza immersiva dei videogiochi circolari nel tempo e nello spazio” come è circolare il Nostos compiuto dai personaggi principali, fatto che ad ogni essere umano capita prima o poi nella vita. Dopo tutto nelle antichità classiche e nella loro osservanza verso l’universalità dell’esistenza, Omero (fonte primogenea ricordo, da cui deriva lo spunto di far “rotondare” i nostri apparenti freaks in questo percorso a ritroso come Odisseo) ci avrebbe potuto suggerire che siamo tutti destinati alla fonte della vita, dato che la nostra stessa casa lo fa ogni anno completando la propria rotazione attorno alla nana gialla madre! E’ proprio Il sole Neoirrealista di questo fare cinema al quale gravitano attorno gli apparenti freaks di ITA I Tipici Anormali, nelle loro disavventure, che scandaglia continuamente frammenti linguisticamente inerenti all’universo video-ludico, richiamando principalmente realtà produttive come Squarenix e Disney Interactive. La radice del ludos, quindi, si scioglie tra le profondità filmiche arrivando ad acquisire la catarsi in decibel, udibile nei differenti crescendi musicali finali del TEASER e del TRAILER; ove, ogni stacco è scandito da possenti e videoludici sobbalzi musicali sperimentali. Conduttori in un avventuroso vortice di armonie surreali incalzanti e riflessive; donatrici dell’intersecamento “aracnideo” di musicorum e icons, volando pindaricamente da momenti di comicità quasi grottesca, ad importanti pensieri filosofici ed esistenziali sulle tematiche che assediano il nostro quotidiano. Se precedentemente, nel TRAILER, la colonna sonora, dagli spettri musicali a volte bicordi, era stata tratteggiata da alcuni utilizzi strumentali particolari e caratteristici per i protagonisti, dopo che abbiamo visto Dory in versione condottiera e mentre GG tremante con l’oca Tabata si avventura in una galleria del primo dopo guerra, lo stesso soundtrack viene completamente “ecato”, aspirato e spinto verso il crescendo strumentale conclusivo!”

La trama

Lo svizzero direttore di banca e meticoloso ricercatore di parrucche eccentriche, Alfredo Terragni, dopo il divorzio da Dorotea Boscorpioni, smemorata taccagna, avvocato ed ex capo Scout, è finalmente libero di decidere delle proprie vacanze. L’arrivo inaspettato di Dory e dei loro figliocci Eugenia, l’ipocondriaca vlogger germofobica e Michelangelo, il goffo, creatore visionario, dalla personalità multipla, rovinano i suoi piani. Assieme intraprendono il viaggio verso San Polo D’Enza; dove abita Anastasia Genoveffa Annunziata, la cugina di Michelangelo ed Eugenia Grifoni, prossima all’altare. Le complicazioni non si limitano al viaggio: arrivati alla fattoria, trovano l’arzilla prozia Gigiona ad accoglierli, eccentrica accumulatrice che soffre di una grave forma di sonnambulismo; da lei scoprono che il matrimonio, per una serie di sfortunati eventi, è da riorganizzare! Brunildo Cesare Agamennone Pappalardo, lo sposo italo-americano, non tarda ad arrivare insieme agli altri consanguinei, complicando il tutto. Gradualmente tutti riscopriranno come ciò che si pensa essere anormale è in realtà speciale! ITA I Tipici Anormali è definibile palinsesto mixta; in quanto davanti alla visione di esso puoi vedere una commedia dell’assurdo, un film d’autore, un road-movie italo francese, un racconto di formazione, un musical e perché no anche un videogioco. ITA è in grado di subliminare nei suoi limiti di opera indipendente tutto questo con nostalghia verso i valori che l’arte non dovrebbe mai celare, dopo tutto… tutti siamo anormali e nessuno lo è, chi siamo noi per dirlo? viviamo dunque, ciò che c’è dato da vivere al massimo di noi stessi, nel nostro, esser, divini!

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