Il rischio aeraulico e l’impatto sulla salute delle persone e salubrità nei luoghi di lavoro

La popolazione trascorre mediamente oltre il 75% del proprio tempo in ambienti confinati, dove la concentrazione di inquinanti è da 1 a 5 volte superiore rispetto agli spazi outdoor.

Il rischio aeraulico e l’impatto sulla salute delle persone e salubrità nei luoghi di lavoro
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Nei Paesi sviluppati, la popolazione trascorre mediamente oltre il 75% del proprio tempo in ambienti confinati, in cui, come dimostrano gli studi, si evidenzia una concentrazione di inquinanti da 1 a 5 volte superiore rispetto agli spazi outdoor, con livelli di esposizione da 10 a 50 volte più elevati. La presenza di impianti di climatizzazione, termoventilazione e ventilazione, correttamente manutenuti, nei luoghi di lavoro permette di assicurare un miglioramento delle condizioni di comfort e salubrità, grazie al ricircolo dell’aria e al mantenimento di specifici parametri termici e igrometrici. Al fine di garantire un funzionamento ottimale e tutelare la salute dei lavoratori, secondo quanto previsto ai commi 1.9.1.4 e 1.9.1.5 – Allegato IV° del D.Lgs. 81/2008, è fondamentale effettuare interventi di manutenzione, pulizia e sanificazione.

Il rischio aeraulico

Andrea Casa, Socio Fondatore e Membro del Consiglio Direttivo di A.I.I.S.A. (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici) e Amministratore Delegato di Alisea, commenta:

“Le normative vigenti impongono una corretta gestione igienica degli impianti di trattamento aria, la cui non conformità può comportare ricadute negative in termini legali” e continua “Per questo, il mio approccio alla materia è sostenuto da una profonda comprensione delle dinamiche legali e probatorie, oltre che da una dedizione ventennale per lo studio dell’igiene aeraulica. Il mio obiettivo primario è la diffusione capillare di una cultura dell’igiene aeraulica, promossa attraverso la sensibilizzazione degli interlocutori, affinché si possano cambiare le regole del gioco per elevare gli standard, a favore di una crescita qualitativa dell’intero comparto, anche in virtù dei ruoli istituzionali che ricopro”.

Il  metodo Alisea

Impegnata da 20 anni nella gestione igienica dei sistemi di trattamento aria, l’Azienda presenta il Metodo Garantito Alisea, che rivoluziona le prassi dell’igiene aeraulica ed è frutto di significativi investimenti in ricerca e proficue collaborazioni con l’Università degli Studi di Pavia e il Politecnico di Milano. Si tratta di un’avanzata procedura di Valutazione, Gestione e Comunicazione del rischio aeraulico, ampiamente testata e collaudata, che si pone quale benchmark di riferimento sul mercato. In dettaglio, il procedimento deriva da un’attenta analisi e combinazione delle due Linee Guida Ministeriali del 7 febbraio 2013 e del 7 maggio 2015, superate da Alisea con l’estensione delle prescrizioni alla globalità delle possibili contaminazioni, senza limitarsi alla sola Legionella Pneumophila, come prescritto dalla normativa vigente. Il vero valore aggiunto di tale sistema deriva dalla capacità di risalire alle relative cause occulte, attraverso un’approfondita analisi tecnico-ambientale in cui si esaminano ben 46 fattori di rischio classificati dall’Azienda, finalizzata al rimuoverle e a prevenirne le recidive.

Il Metodo Garantito Alisea è il risultato di un approccio multidisciplinare alla materia, che valuta il rischio aeraulico nella sua totalità e in cui la prevenzione si declina su tre aspetti complementari: tutela della salute, ottemperanza alle normative vigenti ed efficienza energetica. La corretta gestione e manutenzione degli impianti aeraulici consente infatti, in primo luogo, di ridurre il rischio di un’alterazione dei parametri di salubrità dell’aria indoor, derivanti dai fisiologici fenomeni di contaminazione e possibili di sbilanciamento cui sono soggetti. In aggiunta, mantenere gli impianti in condizioni ottimali, oltre ad evitare ricadute negative in termini legali, assicura un significativo risparmio energetico, poiché permette di ridurre le inefficienze derivanti da perdite e fessurazioni o dall’accumulo di particolato. Viceversa, l’apporto di energia dovrà essere superiore al fine di garantire le medesime performance, con un conseguente aggravio di costi.

(Foto di copertina: Andrea Casa)

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