Il caso controverso: condannata a 4 mesi la maestra che urla troppo contro i bambini

Il pm aveva chiesto l'assoluzione per particolare tenuità del fatto.

Il caso controverso: condannata a 4 mesi la maestra che urla troppo contro i bambini
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Il pubblico ministero chiese l'assoluzione, ma la maestra è stata condannata con pena sospesa a 4 mesi di reclusione.

Le accuse alla maestra che urla troppo

Proporrà ricorso in appello  per infondatezza delle accuse, la maestra che urla troppo contro i bambini, tanto da meritarsi - secondo il giudice Daniela Garlaschelli - una condanna a pena sospesa di 4 mesi di reclusione per il reato di abuso dei mezzi di correzione e disciplina. La donna, insegnante di 46 anni in una scuola dell'infanzia di Vigevano (figlia di Giuseppe Rubini, sindaco leghista negli anni Novanta) ha sempre respinto le accuse dei genitori dei bambini. Secondo questi ultimi i bambini, al momento di tornare all'asilo dopo le vacanze, manifestavano segni di timore e nervosismo attribuibili, secondo la loro interpretazione, alle troppe e violente urla della maestra.

L'indagine

Nel 2016, a seguito di un esposto ai Carabinieri presentato da alcuni genitori, è partita l'inchiesta che ha portato alla condanna di questi giorni.  Alcuni genitori, ancor prima dell'indagine, hanno ritirato subito i propri figli da scuola, la donna nel mentre è stata spostata in un'altra scuola materna.

Ad avvalorare l'accusa dei genitori, secondo quanto emerso dall'inchiesta, sarebbero le testimonianze di alcuni addetti alla mensa secondo cui la maestra urlava spesso verso i bambini, anche insulti come "scemo" e "deficiente", con annesse minacce di violenza. I testimoni avrebbero assistito anche a strattonamenti e spinte. Inoltre, dagli esposti dei genitori, è emerso (probabilmente sulla base delle dichiarazioni dei bambini) che la maestra si sarebbe a volte rinchiusa in uno stanzino con i piccoli, urlando tanto da farsi sentire anche a porta chiusa.

Le dichiarazioni dell'avvocato difensore della maestra che urla troppo

Commenta così l'avvocato difensore Paolo Zorzoli Rossi, legale della maestra condannata:

"Colpisce che di tutti i genitori che avevano presentato l’esposto nessuno si sia costituito parte civile. Ciò che rende la sentenza sorprendente è anche il fatto che le telecamere installate dalla Finanza nell’asilo tra gennaio e febbraio 2017 non avevano fatto emergere nulla. Nemmeno la collega che lavorava con lei ha mai notato niente. Aspetteremo dunque le motivazioni della sentenza, ma sicuramente faremo appello".

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