Griffe contraffatte sul web, sequestrata merce per oltre 35mila euro: sanzionati 80 acquirenti
i militari della Guardia di Finanza sono riusciti ad individuare un'abitazione e un bar, dove una donna ufficialmente non occupata, aveva costituito la base delle proprie attività illecite.
Maxi retata anticontraffazione sul web: denunciato un responsabile, sanzionati oltre 80 acquirenti e sequestrata merce contraffatta del valore di oltre 35mila euro.
Griffe contraffatte sul web, maxi retata della Guardia di Finanza
I militari del Gruppo Guardia dì Finanza di Pavìa coordinati dalla Procura della Repubblica di Pavia, hanno condotto nelle scorse settimane una vasta operazione anticontraffazione sul web, denominata "Marketplace", che ha permesso di individuare e sanzionare oltre 80 persone che pensavano dì acquistare illecitamente dalle loro abitazioni e uffici, senza incorrere nelle previste sanzioni, capi di abbigliamento di lusso contraffatti di importanti marchi quali Louis Vuitton, Gucci, Chanel, Christian Dior, Dolce & Gabbana ed Yves Saint Laurent.
La vendita online dei capi firmati
Le complesse indagini hanno preso avvio da una prolungata attività di monitoraggio effettuata dai finanzieri sulla rete internet, che ha consentito di scoprire l'utilizzo della piattaforma di social network "lnstagram" da parte di una ragazza residente in provincia di Pavia la quale offriva su alcuni profili un vasto campionario di prodotti di alta gamma, quali calzature, borse, accessori, capi di abbigliamento, che invece di costare centinaia o migliaia di euro venivano offerti a prezzi sensibilmente più bassi, in quanto si trattava di beni con marchi contraffatti, sebbene molto simili agli originali.
Come base un bar e un'abitazione
Durante le investigazioni, i militari della Guardia di Finanza sono riusciti ad individuare un'abitazione ed un bar, dove una donna ufficialmente non occupata, aveva costituito la base delle proprie attività illecite, infatti, il ritiro della merce avveniva o in modo itinerante nella provincia di Pavia oppure presso la suddetta attività commerciale.
A seguito di attività di perquisizione, su delega dell'Autorità Giudiziaria pavese, i finanzieri riuscivano ad eseguire una copia forense dello smartphone di proprietà della responsabile e ad acquisire tutte le chat di lnstagram e di altre app di messaggistica istantanea contenenti centinaia di file concernenti le vendite illecite. Grazie al minuzioso esame del materiale informatico oltreché ai contestuali accertamenti bancari, è stato possibile risalire alle dinamiche e ai flussi delle vendite, alle modalità di ordine e pagamento, oltre che all'origine della merce contraffatta. Si apprendeva persino come i pagamenti avvenissero esclusivamente attraverso la ricarica di una carta prepagata intestata alla nonna della responsabile al fine di rendere più difficoltosa la ricostruzione dei traffici illeciti.
Al fine di fidelizzare il "cliente" venivano anche praticati sconti e ideate apposite campagne promozionali dedicate sui profili lnstagram individuati, con la possibilità pure di richiedere la disponibilità di ulteriori articoli eventualmente non presenti fra quelli pubblicati.
Le attività eseguite dal Gruppo Guardia di Finanza di Pavia, quindi, hanno portato alla denuncia di una responsabile per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci.