Garlasco, qualche precisazione sull'impronta attribuita ad Andrea Sempio
La nuova prova è solo un tassello, seppur rilevante: si vedrà se alla fine dell'indagine avrà una valenza giuridica

Quando al termine del convulso gran giorno degli interrogatori è comparsa in prima serata sulla testata mainstream per eccellenza, il Tg1, la reazione a caldo dell'opinione pubblica è stata che si trattasse della "prova regina".
L'impronta di Andrea Sempio
Ma l'impronta secondo la Procura attribuita ad Andrea Sempio (in copertina, un'immagine di ieri mentre esce in auto dal retro della casa dei genitori) al momento è solo un tassello - seppur rilevante - di questa "nuova stagione" del delitto di Garlasco, ormai seguito dal pubblico quasi fosse una serie televisiva di successo e non la realtà (e in effetti, basta aprire per esempio TikTok per imbattersi in un far west di teorie in cui la fiction va ben al di là dell'oggettivo).
La consulenza della Procura
Ci sono alcuni elementi da precisare rispetto alla "impronta 33", proviamo a metterli in fila.
Il primo è che stiamo parlando di una consulenza della Procura di Pavia, che naturalmente andrà vagliata anche dalla difesa di Andrea Sempio e che al momento secondo la legale dell'indagato, Angela Taccia, non ha alcuna valenza giuridica.
Il secondo è che, come già detto, l'impronta colloca Sempio sulla scena del delitto, ma non dice quando (Marco Poggi: "Andrea Sempio scendeva anche in taverna").
Poi è importante spiegare come si è arrivati alla comparazione: quell'impronta, quasi invisibile sul muro delle scale della cantina, era stata evidenziata all'epoca dai Ris con dei reagenti. Attraverso degli adesivi, era stata quindi "catturata" e così era stato possibile farne un calco. E' da quel calco che con tecniche moderne (pare anche grazie all'intelligenza artificiale) è stato possibile registrare ora quelle 15 minuzie (punti di contatto) fra l'impronta e il palmo di Sempio. Un esame del tutto ripetibile: e infatti vedremo i consulenti della difesa che conclusioni trarranno.
Contiene tracce di sangue?
Una volta fatto il calco, l'impronta era stata raschiata con un bisturi per verificare se vi fossero anche tracce di sangue. Erano state fatte due analisi irripetibili: una aveva avuto esito negativo, l'altra dubbio. Insomma, non sapremo mai se quell'impronta recava in sé anche tracce di sangue o meno.
Altro dettaglio il fatto che l'impronta si trovava proprio sopra al cadavere in un punto in cui a terra c'era molto sangue: insomma, arduo secondo il consulente della difesa Marzio Capra riuscire a mettere la mano sul muro senza lasciare in quel momento un'impronta a terra.
Tra l'altro secondo la sentenza della Cassazione l'assassino aveva gettato il corpo di Chiara dalla sommità senza esser sceso dalle scale.
Insomma, se non siamo punto e a capo, quasi.
Il DNA di Andrea Sempio
Restando inoltre in tema di esami irripetibili, c'è qualcosa da spiegare anche riguardo al famoso DNA che secondo la Procura sarebbe attribuibile a Sempio ed eventuale "prova regina" (quella sì) protagonista di questo incidente probatorio in corso.
Il punto è che per analizzare il materiale organico, le unghie della vittima erano state sciolte: insomma, non è possibile stabilire se l'eventuale DNA di Sempio (o di chiunque altro) fosse sopra le unghie o sotto. Un dettaglio non da poco, considerando che nel secondo caso si può ipotizzare che Chiara si sia difesa in qualche modo durante l'aggressione, se invece il DNA era semplicemente appoggiato sopra le unghie, potrebbe esserci arrivato per un altro tipo di contatto (per esempio attraverso la tastiera del computer di casa Poggi, come sostenuto dalla difesa di Sempio).
Non sarà facile venirne a capo, in questo incidente probatorio.