Garlasco, prosegue l'incidente probatorio: l’ipotesi di una rogatoria a Facebook per i post di Sempio del 2007
Si vuole verificare se siano mai stati pubblicati contenuti sospetti o compromettenti intorno alla data dell’omicidio di Chiara Poggi

La Procura di Pavia ha riaperto le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, a 18 anni dai fatti. In corso l'incidente probatorio ma anche nuovi accertamenti, tra cui un possibile accesso ai vecchi contenuti Facebook di Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso.
Garlasco: nuove indagini
Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto del 2007, la Procura di Pavia rilancia le indagini su uno dei casi giudiziari più controversi e discussi d’Italia. Mentre resta confermata la condanna definitiva di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, gli inquirenti tornano a scavare per accertare se ci siano stati altri protagonisti sulla scena del delitto.
Oggi, venerdì 4 luglio 2025, è in programma un nuovo incontro legato all’incidente probatorio in corso, finalizzato alla ricerca di elementi biologici. Finora, però, non sono emersi risultati tali da mettere in discussione la sentenza che ha portato Stasi alla condanna.
La pista Sempio e l’ipotesi del concorso
Tra le ipotesi al vaglio della Procura, guidata dal procuratore Fabio Napoleone, c’è quella che Chiara Poggi non sia stata uccisa da una sola persona. Gli inquirenti sospettano infatti che sul luogo del delitto potessero essere presenti almeno due individui. In quest’ottica è stato iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, con l’accusa di omicidio in concorso. Tuttavia, al momento, non esistono prove concrete che colleghino in modo inequivocabile il giovane alla scena del crimine.
Dall’analisi dei reperti biologici, non sono emerse tracce riconducibili a Sempio: i campioni finora esaminati contengono soltanto il DNA di Chiara Poggi e Alberto Stasi.
Nessun riscontro sulle fascette
Le fascette para-adesive rinvenute nella villetta di via Pascoli non hanno restituito alcuna traccia utile. Quelle presenti sono degradate e inutilizzabili. Inoltre, l’impronta 33, un tempo considerata uno degli elementi più discussi dell’intera inchiesta, non è più disponibile: l’intonaco su cui era stata rilevata sarebbe stato distrutto dopo la condanna definitiva di Stasi.
L’ipotesi di una rogatoria
Nel più stretto riserbo, la Procura sta valutando anche una rogatoria internazionale rivolta a Meta, attuale proprietaria di Facebook. L’obiettivo è recuperare eventuali post o interazioni di Sempio risalenti all’agosto 2007, periodo in cui Facebook era ancora agli esordi in Italia ma già utilizzato da alcuni giovani, tra cui pare lo stesso indagato. I magistrati vogliono verificare se siano mai stati pubblicati contenuti sospetti o compromettenti intorno alla data dell’omicidio, il 13 agosto 2007. La rogatoria sarebbe necessaria anche per accedere a post eventualmente cancellati.
La Procura, pur consapevole delle difficoltà, non vuole lasciare nulla di intentato. Anche se per ora non ci sono elementi nuovi che modifichino l’esito processuale, l’intenzione è di percorrere ogni pista utile a fare piena luce su un omicidio che ancora oggi, per molti, non ha trovato tutte le sue risposte.