Garlasco, la Procura di Milano ricorre contro la semilibertà ad Alberto Stasi: "Intervista alle Iene non autorizzata"
Il magistrato contesta la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano: al centro della richiesta la mancata autorizzazione per un'intervista televisiva durante un permesso premio

La Procura generale di Milano ricorre contro la semilibertà di Stasi. Il magistrato contesta la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano: al centro la mancata autorizzazione per un'intervista televisiva durante un permesso premio.
La Procura di Milano ricorre contro la semilibertà a Stasi
La Procura generale di Milano ha deciso di impugnare davanti alla Corte di Cassazione il provvedimento con cui il Tribunale di Sorveglianza ha concesso, lo scorso aprile, la semilibertà a Stasi. Al centro del ricorso una questione formale: l’ex studente della Bocconi avrebbe rilasciato un’intervista al programma “Le Iene” senza la preventiva autorizzazione, durante un permesso concesso per motivi familiari.
L’intervista televisiva senza ok formale
Secondo quanto appreso dall’ANSA, il motivo principale del ricorso riguarda proprio l’assenza di un’autorizzazione per partecipare alla trasmissione televisiva, evento che la Procura ritiene avrebbe dovuto incidere sulla valutazione complessiva della richiesta di semilibertà. Nonostante le relazioni positive sul suo comportamento in carcere e sul percorso riabilitativo, per i magistrati quel gesto avrebbe dovuto rappresentare un campanello d’allarme.
Dal carcere al lavoro esterno
Condannato definitivamente per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, Stasi sta scontando la sua pena nel carcere di Bollate. A gennaio 2023 aveva già ottenuto il permesso di lavorare all’esterno dell’istituto penitenziario, svolgendo mansioni contabili in un ufficio a Milano. Una misura che prevedeva il rientro in cella ogni sera. Il passo successivo è arrivato l’11 aprile 2025, quando gli è stata riconosciuta la semilibertà, entrata in vigore formalmente il 28 dello stesso mese.
Che cos’è la semilibertà
Prevista dall’articolo 48 dell’Ordinamento Penitenziario, la semilibertà consente al detenuto di trascorrere parte della giornata fuori dall’istituto, per attività lavorative o formative utili al reinserimento nella società. La misura può essere concessa a chi dimostri buona condotta e un basso livello di pericolosità sociale. Tuttavia, il beneficio può essere revocato in caso di violazioni delle prescrizioni imposte, come appunto il rilascio non autorizzato di un’intervista.
Verso il fine pena
La fine pena per Alberto Stasi è prevista nel 2030, ma con la liberazione anticipata (45 giorni ogni semestre) e la buona condotta, la scarcerazione potrebbe avvenire già nel 2028. Non è escluso che in futuro i legali chiedano anche l’affidamento ai servizi sociali, aprendo così la strada a una vita completamente fuori dal carcere entro il 2029.