IL GIORNO DEL CONFRONTO

Garlasco, interrogatori in Tribunale a Pavia: Sempio non si presenta, avvocato Taccia: "Guerra dura senza paura"

Andrea Sempio unico indagato nella nuova inchiesta sull'omicidio di Garlasco non si è presentato in Tribunale

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Sempio non si presenta in Tribunale, avvocato Taccia: "Guerra dura senza paura"

Nuovi sviluppi nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto del 2007. Oggi, alle ore 14, erano in programma i tre interrogatori in sedi diverse ma legate dallo stesso filone investigativo: da una parte Andrea Sempio e Alberto Stasi convocati in Tribunale a Pavia, dall’altra Marco Poggi, fratello della vittima, sentito dalla Procura di Venezia dove risiede per motivi di lavoro.

Stasi si presenta...

Al Tribunale di Pavia, l’ex fidanzato della vittima, Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio ma oggi in regime di semilibertà, si è presentato puntuale. È arrivato in auto, entrando dal passo carraio posteriore del Palazzo di Giustizia, senza mai scendere dalla vettura. A guidare l’auto, la sua legale Giada Bocellari.

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Ecco il video dell'arrivo di Alberto Stasi: 

 

L’altro difensore, Alberto De Rensis, ha dichiarato alla stampa: "Alberto è sereno, vuole rispondere a tutte le domande. Non si sottrarrà".

Ecco il video dell'arrivo dell'avvocato De Rensis: 

 

...Sempio no

Diversa la situazione per Andrea Sempio, figura centrale nella riapertura delle indagini: non si è presentato all’interrogatorio previsto in Procura. A suo carico pende un’accusa di concorso in omicidio. La sua avvocata Angela Taccia, ha scritto sui social:

"Guerra dura senza paura. Codice di procedura penale noi ti amiamo".

Una frase che alimenta le ipotesi di un possibile vizio procedurale. Come riferito dall'avvocato Taccia:

"L'invito della Procura era incompleto, perché mancava un avvertimento obbligatorio previsto dalla legge (articolo 375, comma 2, lettera D del codice di procedura penale). In pratica, l'invito non conteneva l'informazione secondo cui, in caso di mancata presentazione senza un giustificato motivo, il pubblico ministero avrebbe potuto ordinare l'accompagnamento forzato, come previsto dall'articolo 132.

Poiché mancava questo elemento essenziale, l'atto è considerato nullo, cioè giuridicamente viziato. Per questo motivo è stata chiesta l’annullabilità dell’atto, e Sempio aveva il diritto di non presentarsi in Procura. In sintesi, si tratta di una questione tecnica: non essendo stato avvisato del possibile accompagnamento coattivo, Sempio non era obbligato a rispondere alla convocazione".

L’obiettivo degli inquirenti

Ora, alla base della riapertura del caso, avvenuta 18 anni dopo il delitto, vi è la volontà di utilizzare nuove tecnologie forensi per riesaminare alcune prove: il materiale organico sotto le unghie di Chiara, un pezzo di tappeto insanguinato, i resti della colazione. Tutti elementi che saranno sottoposti a comparazione con il DNA di Sempio, di tre suoi amici, di un amico di Stasi, nonché delle gemelle Cappa, cugine della vittima.

Gli inquirenti puntano a ricostruire il contesto sociale attorno a Chiara Poggi nell’estate del 2007. Il triplice interrogatorio simultaneo sembra mirato a evitare contaminazioni tra i racconti e a isolare eventuali contraddizioni. Si ipotizza persino l’esistenza di un “segreto scomodo” che potrebbe costituire il movente dell’omicidio, anche se al momento l’unico indagato resta Andrea Sempio.

Le contestazioni a Sempio

Su Sempio gravano alcuni elementi già noti e archiviati nel 2020: uno scontrino del parcheggio che costituiva il suo alibi e tre brevissime telefonate alla casa dei Poggi durante l’assenza di Marco. A questo si aggiunge una presunta traccia genetica, la cui affidabilità è però ancora da confermare.

La nuova inchiesta si annuncia lunga e complessa, ma la Procura di Pavia sembra determinata a fare luce definitiva su uno dei casi più controversi della cronaca nera italiana.

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Fabrizio Di Lernia

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