Garlasco, carabinieri a casa di Andrea Sempio e dei genitori: sequestrati pc e cellulari. Si cerca l'arma del delitto
Ispezioni anche in un campo di Tromello, forse alla ricerca dell’arma del delitto mai stata ritrovata

Delitto di Garlasco, nuova svolta nelle indagini: perquisizioni dall'alba di oggi, mercoledì 14 maggio 2025, a casa di Andrea Sempio e dei genitori. Ispezioni anche in un campo di Tromello forse alla ricerca dell'arma del delitto, mai stata ritrovata.
Caso Garlasco, nuova svolta
Una nuova e potenzialmente decisiva svolta potrebbe cambiare il corso di uno dei casi giudiziari più discussi degli ultimi vent’anni. I carabinieri del nucleo investigativo di Milano hanno effettuato un blitz nella casa di Andrea Sempio, in quelle dei suoi genitori e di due amici storici. Contestualmente, sono in corso ricerche in un campo di Tromello, paese confinante con Garlasco, dove si ipotizza possa trovarsi l’arma del delitto che nel 2007 costò la vita a Chiara Poggi.
Perquisizioni: sequestrati computer e cellulari
Il 37enne Andrea Sempio è attualmente l’unico indagato dalla procura di Pavia per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia in via Pascoli. Le perquisizioni, tuttavia, hanno interessato anche i suoi genitori e due amici, Roberto Freddi e Mattia Capra, che all’epoca facevano parte della compagnia di Marco Poggi, fratello minore della vittima. Nessuno di loro risulta indagato.
Nel corso delle operazioni, i militari hanno sequestrato computer e telefoni cellulari.
La nuova inchiesta
L’azione dei carabinieri arriva a due giorni dall’incidente probatorio (fissato per venerdì 16 maggio 2025) richiesto per analizzare i reperti genetici rinvenuti sotto le unghie della vittima. La decisione di procedere con nuove verifiche è stata presa dal gip Daniela Garlaschelli, che ha accolto l’istanza di ricusazione del genetista Emiliano Giardina. Quest’ultimo si era espresso pubblicamente in passato, affermando che quel materiale genetico non fosse analizzabile.
Ora le analisi saranno affidate a due esperti meno noti, Denise Albani e Domenico Marchigiani, chiamati a far luce su un dettaglio che potrebbe ribaltare completamente la narrazione giudiziaria finora consolidata.
La condanna di Stasi
Alberto Stasi, fidanzato della vittima all’epoca dei fatti, sta scontando una condanna a 16 anni per l’omicidio. La riapertura dell’inchiesta su Sempio era già stata tentata nel 2017 dalla difesa di Stasi, ma venne subito archiviata dall’allora procuratore aggiunto Mario Venditti.
Le nuove indagini, però, sembrano suggerire una diversa lettura. Secondo gli inquirenti, il dna di Sempio sotto le unghie di Chiara non può essere attribuito a un contatto accidentale con la tastiera del computer, come si era ipotizzato in passato, usata per i videogiochi dai ragazzi nella casa dei Poggi.
I genitori di Chiara: "Stasi colpevole"
Secondo i genitori di Chiara Poggi, Giuseppe Poggi e Rita Preda, restano però fermamente convinti che l'unico colpevole sia Alberto Stasi. Intervistati alla trasmissione "Quarto Grado" hanno ribadito:
“Uno dei colpevoli è Stasi – afferma Giuseppe Poggi – con Andrea Sempio non può essere, perché non lo conosceva. E gli ignoti? Non li conosco io, ma Stasi sì. Gli ignoti sono ignoti per noi, non per lui”.

Lovati: "Stasi innocente. Chiara uccisa da un sicario"
Non è così invece per l'avvocato difensore di Andrea Sempio, Massimo Lovati che intervenuto recentemente alla trasmissione Storie Italiane su Rai1 ha ribadito l'innocenza del suo assistito ma anche quella di Alberto Stasi:
“Sono difensore di Andrea Sempio dal 2016, ero vivo anche nel 2007 e come tutti i cittadini e gli addetti ai lavori, ho sempre avuto le mie opinioni. In questa circostanza posso dirlo: ho sempre pensato che Stasi sia innocente”.
L’avvocato ha inoltre evidenziato il pericolo di ripetere, in questa nuova inchiesta, gli sbagli già commessi nelle prime fasi investigative:
“Non vorrei che gli stessi errori delle indagini di allora fossero ripetuti oggi contro il mio cliente. Sono entrambi innocenti, sia Alberto Stasi che Andrea Sempio”.

Il malore della madre di Sempio
Nelle settimane precedenti, Daniela Ferrari, la madre del 37enne indagato era stata convocata dai carabinieri a Milano per essere ascoltata, ma aveva scelto di non rispondere alle domande. L’interrogatorio è stato poi interrotto a causa di un lieve malore accusato dalla donna, che si sarebbe sentita male dopo una domanda riguardante un vigile del fuoco in servizio a Vigevano all’epoca dei fatti.
Proprio attorno a questo vigile del fuoco, identificato come “Antonio B.” e già ascoltato dagli inquirenti, sembra ruotare la versione dei fatti fornita dalla madre dell’indagato e l’alibi di Sempio. L’intera vicenda è inoltre collegata al noto episodio del biglietto del parcheggio di Vigevano, conservato per un anno e poi consegnato agli investigatori nel 2008.
Un caso ancora irrisolto
Le perquisizioni odierne rappresentano però un nuovo colpo di scena in un’inchiesta che, a quasi due decenni dai fatti, continua a generare interrogativi. La possibilità che il delitto di Garlasco possa essere riscritto non è più solo un’ipotesi: ora sarà la scienza forense, con l’ausilio delle nuove tecnologie e degli esperti nominati dal tribunale, a cercare le risposte che finora non sono ancora arrivate.