Garlasco, bufera sul colonnello Garofano: "Non può fare il consulente per Sempio", secondo la difesa di Stasi
Ma l'ex comandante del Ris afferma: "Mai entrato in quella villetta"

Maxi incidente probatorio: i legali di Stasi chiedono l’esclusione dell'ex colonnello dei Ris Luciano Garofano, consulente di parte per Andrea Sempio. La contestazione è che era entrato nella villetta di via Pascoli nel 2007: lui ha negato, ma immagini dell'epoca lo smentiscono.
Foto o non foto, però il punto è un altro. Garofano allora comandava i Ris che hanno fatto tutti i rilievi a Garlasco: è così importante che sia entrato o meno nella casa di via Pascoli? No, ovviamente... Era il comandante, è normale che fosse lì. Piuttosto la difesa di Stasi potrebbe sollevare il fatto che avesse più di altri informazioni di prima mano, ma del resto ormai da anni quel lavoro è tutto nero su bianco.
E infatti Garofano sostiene che non c'è alcuna incompatibilità fra il suo ruolo di allora e quello di consulente dei legali di Sempio oggi. Ma la polemica è comunque servita.
Il maxi incidente probatorio
La mattina del 9 aprile 2025 a Pavia, nell’aula del Tribunale, si è tenuta l'udienza per il maxi incidente probatorio sul caso Garlasco, recentemente riaperto. La Procura vuole infatti accertare se il DNA trovato sulle unghie di Chiara Poggi possa essere compatibile con il profilo genetico di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.
Ma il procedimento ha preso una piega inaspettata: sotto i riflettori oltre al genetista Emiliano Giardina (sulla cui nomina è stata sollevata una riserva) è finito anche Luciano Garofano, ex comandante del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri, oggi consulente della difesa di Andrea Sempio, nuovo indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto ad agosto del 2007.
Chiesta l'esclusione di Garofano
A sollevare il polverone sono stati i legali di Alberto Stasi (condannato in via definitiva per l’omicidio della ex fidanzata) che hanno chiesto l’esclusione di Garofano dal maxi incidente probatorio in corso. Il motivo? Una presunta incompatibilità legata al suo ruolo nelle prime indagini del 2007.
“Non vedo alcun conflitto d’interessi - ha replicato l’ex comandante - Non sono mai entrato in quella casa”.
Ma i documenti ufficiali racconterebbero altro. Un verbale d’ispezione, datato 3 ottobre 2007, attesta che Garofano partecipò al sopralluogo nella villetta di via Pascoli 8, insieme ad altri ufficiali dell’Arma. Non solo: diverse fotografie lo ritraggono all’interno dell’abitazione con la tuta bianca e la mascherina chirurgica, impegnato nei rilievi tecnici.

"Confermo che in quell’indagine comandavo il Ris - riferisce ancora Garofano - ma le analisi biologiche furono fatte in maniera indipendente dai miei collaboratori: non vedo alcun conflitto d’interessi né incompatibilità".
Una presenza scomoda, che potrebbe mettere in discussione la sua posizione nel procedimento. La parola ora passa alla giudice Daniela Garlaschelli, chiamata a decidere se l’esperto possa rimanere nel pool di consulenti o debba fare un passo indietro.