intercettato a Broni

Fugge con auto rubata al Ministero di Grazia e Giustizia: la corsa finisce contro un muro

Arrestato per ricettazione, resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento un uomo di 42 anni.

Fugge con auto rubata al Ministero di Grazia e Giustizia: la corsa finisce contro un muro
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Un uomo di 42 anni, residente a Broni, è stato arrestato con l'accusa di ricettazione, resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento.

Arrestato 42enne

Il 15 maggio 2020, nel corso della nottata, i militari della Compagnia Carabinieri di Stradella, hanno tratto in arresto M.A., 42enne, residente a Broni, pluripregiudicato, resosi responsabile dei reati di ricettazione, resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento.

In giro per Broni con il lampeggiante blu accesso

I militari, durante un servizio perlustrativo notturno, hanno intercettato a Broni un’autovettura Fiat Grande Punto con colore blu istituzionale con targa civile e lampeggiante blu amovibile acceso. Gli operanti insospettiti, si sono avvicinati alla stessa ma il conducente, appena resosi conto di avere alle spalle una pattuglia dei Carabinieri ha bruscamente aumentato la velocità tentando di seminarli. Dopo un inseguimento per le vie cittadine la Fiat Grande Punto ha terminato la sua corsa, nel tentativo di seminare l’autoradio, urtando il muro di un’abitazione a causa di una perdita di controllo autonoma dovuta alla velocità e alle manovre spericolate.

Medicato al pronto soccorso

Il conducente immediatamente dopo l’impatto che ha danneggiato gravemente l’auto è uscito dalla stessa per darsi a precipitosa fuga a piedi nonostante l’incidente. La prontezza dei militari, messisi a rincorrere il fuggitivo a piedi, ne ha impedito la fuga. M.A. è stato così bloccato dai Carabinieri e tratto in arresto dopo esse stato accompagnato presso il Pronto Soccorso di Stradella per essere medicato delle ferite che si era causato con l’incidente stradale per il quale gli sono stati messi punti di sutura ed è stato immediatamente dimesso poiché in buone condizioni.

Rubata fuori dal Tribunale

Nel corso degli accertamenti è emerso che l’autovettura in questione - di proprietà del Ministero di Grazia e Giustizia - era stata rubata nel corso della nottata da ignoti dal parcheggio antistante l’U.E.P.E. (Ufficio Esecuzioni Penali Esterno) del Tribunale di Pavia insieme ad un’altra autovettura, ancora non rinvenuta, dello stesso modello di quella recuperata dai Carabinieri. L’auto è stata quindi restituita al citato Ufficio unitamente ad un personal computer rinvenuto al suo interno.

Già sfuggito il giorno precedente

Durante gli accertamenti i Carabinieri hanno inoltre ricostruito che M.A. era il soggetto che il 14 maggio scorso aveva eluso il posto di controllo fuggendo ai Carabinieri nel Comune di Portalbera ponendo in essere pericolose manovre, per sé e per gli altri, alla guida di un motociclo che avevano causato, per evitare che il soggetto impattasse contro la pattuglia in inseguimento, la fuoriuscita di strada del veicolo militare. Lo stesso è stato riconosciuto e confermata la sua identità riferita a quell’evento anche risalendo con il numero di targa del veicolo alla proprietaria che è risultata essere la sorella di M.A. la quale sentita dalle forze dell’ordine ha confermato agli atti che il fratello aveva l’uso esclusivo di quel motociclo nonostante fosse a Lei intestato.

Condannato a 2 anni

Il protagonista dell’evento, che tra l’altro è soggetto che non ha mai conseguito la patente di guida né per motocicli né per auto né per altri veicoli, nella mattinata del 16 maggio è stato giudicato, per tutto quanto sopra, con rito direttissimo tenutosi in videoconferenza dal Tribunale di Pavia. Il magistrato giudicante, che ha convalidato l’arresto, ha confermato tutti i capi di imputazione e ha disposto la immediata traduzione del reo presso la casa circondariale di Pavia condannandolo a scontare 2 anni di pena detentiva.

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