Lega in lutto

E' morto Roberto Maroni: il cordoglio della politica pavese e non solo

Ex governatore della Lombardia, ex ministro dell'Interno ed ex segretario della Lega Nord, lottava da tempo contro un male incurabile.

E' morto Roberto Maroni: il cordoglio della politica pavese e non solo
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Lutto nella Lega per l'improvvisa scomparsa di Roberto Maroni: il cordiglio della politica pavese.

E' morto Roberto Maroni

E' morto questa mattina, martedì 22 novembre 2022, nella sua Lozza, in Provincia di Varese. Roberto Maroni, iconico esponente della Lega, più volte ministro, presidente di Regione Lombardia e segretario del partito, lottava da diversi mesi contro una grave malattia. Nato a Varese il 15 marzo 1955, aveva 67 anni.

In una delle sue ultime interviste avevano così descritto la malattia che lo aveva colpito: “È una cosa che non trascuro, facendo tutte le cure necessarie. Ho capito che tra le cose importanti non c’è la politica con la “p” minuscola”.

"Bobo", come qualcuno lo aveva soprannominato, era un fedelissimo di Umberto Bossi. Con la Lega di Salvini non è mai stato amore, sin da quando si autodimise lasciando poi campo libero all'attuale governatore della Lombardia Attilio Fontana.

Segretario federale della Lega Nord dal 1º luglio 2012 al 15 dicembre 2013, è stato Ministro dell'interno nei governi Berlusconi I e Berlusconi IV, Ministro del lavoro e delle politiche sociali nei governi Berlusconi II e Berlusconi III. È stato presidente della Regione Lombardia dal 2013 al 2018.

Fu pure primo ministro della Padania e presidente del Parlamento del Nord quando ancora Salvini militava nei comunisti padani. Negli ultimi anni ha lavorato come consulente per aziende private e nella formazione universitaria. Si è anche candidato a sindaco di Varese, ma nel giugno 2021 il ritiro per motivi di salute.

Il cordoglio del mondo politico pavese (e non solo)

Il sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi: Caro Bobo, una vita spesa inseguendo un sogno, combattendo per gli ideali che hanno reso grande il nostro Paese. Ciao "Barbaro viaggiante", compagno di molte battaglie, che la terra ti sia lieve.

L'europarlamentare Angelo Ciocca: Ciao Roberto, continueremo a lottare per le nostre idee, tu guidaci da lassù.

L'assessore di Regione Lombardia - Deputato e Capogruppo Commissione Ambiente XVIII Legislatura, Elena Lucchini: Leghista da sempre e per sempre. Buon viaggio caro Roberto, che la terra ti sia lieve.

Il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini: Grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre. Buon vento Roberto. 

Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana: Ci ha lasciati Roberto Maroni. Piango l’addio di un amico con il quale ho condiviso gran parte della mia vita politica. Una persona intelligente e mai sopra le righe. Presidente della Lombardia, Ministro e Segretario Federale della Lega. Nel cuore ha sempre avuto i Lombardi e la Lombardia. Riposa in pace! Addio Bobo!

Andrea Monti (Lega): “Ci lascia un grande autonomista. Fu parte importante della storia della Lega”

“Ci lascia un pezzo di storia della Lega. Roberto Maroni, nella sua lunga carriera politica, ha ricoperto ruoli rilevanti dentro e fuori il movimento. Lo ricorderemo come Ministro dell'Interno, Ministro del Welfare, ma soprattutto come Governatore della Regione Lombardia”. Così il vicecapogruppo del Carroccio al Pirellone Andrea Monti.

Che aggiunge: “Maroni ha preso il timone della Lega Nord nel momento più turbolento della sua storia, tracciando durante il Congresso di Assago del 2012 una strada che voleva traghettare la Lega da partito locale a partito nazionale tenendo però le radici piantate nel Nord produttivo, copiando il modello tedesco dell'unione CSU/CDU. Progetto poi rimasto incompiuto, ma il suo impegno alla guida di Regione Lombardia lo ha spinto a organizzare lo storico referendum dell'ottobre 2017 portando milioni di lombardi a esprimersi a favore della richiesta di maggiore autonomia per la nostra regione”.

“Stringendoci nel dolore della scomparsa ai suoi familiari e alla grande famiglia della Lega, abbiamo il dovere di ripartire da questi due grandi progetti valorizzando la sua eredità politica, in un momento ancora una volta delicato per il nostro movimento. La Lega tornerà “la Potentissima”, come Roberto amava chiamare il nostro Movimento”, conclude Monti.

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