Delitto di Garlasco, "Le Iene" scovano un supertestimone: "Ho deciso di parlare dopo 18 anni, lo faccio solo per Chiara Poggi"
Da nove anni "Le Iene" seguono il caso di Garlasco senza mai abbandonare l’ipotesi che ci possa essere stato un errore nel condannare Alberto Stasi, fidanzato di Chiara all’epoca dei fatti

Tre giorni fa "Le Iene" hanno incontrato un supertestimone che, dopo 18 anni di silenzio, ha deciso di raccontare la sua versione su ciò che sarebbe accaduto il giorno del delitto di Chiara Poggi. L’uomo ha scelto di parlare solo ora perché, sostiene, temeva di “finire nei guai.” “Lo faccio solo per quella ragazza, degli altri non me ne frega niente”.
Delitto di Garlasco, "Le Iene" scovano un supertestimone
Un nuovo colpo di scena potrebbe riaprire definitivamente il caso di Chiara Poggi, la giovane uccisa nella sua villetta di Garlasco nell'estate del 2007. Dopo anni di indagini, processi e una condanna definitiva per Alberto Stasi, un nuovo testimone ha deciso di parlare, rompendo un silenzio lungo 18 anni. Il suo racconto, trasmesso da "Le Iene", potrebbe aprire nuove prospettive investigative e mettere in discussione l’intera vicenda giudiziaria.
"Lo faccio per Chiara"
Un estratto dell’intervista al supertestimone è stato trasmesso in un servizio curato da Alessandro De Giuseppe per “Le Iene”. Tuttavia, l’inviato ha chiarito che, per il momento, non verranno divulgati ulteriori dettagli. Le dichiarazioni raccolte sono già state consegnate agli inquirenti, i quali hanno richiesto alla trasmissione di mantenere il massimo riserbo. De Giuseppe ha anticipato che, in futuro, queste rivelazioni saranno al centro di uno speciale dedicato al caso.

Al momento, si sa che il supertestimone possedeva informazioni sull’omicidio di Chiara Poggi da molto tempo, ma sostiene di non essere mai stato ascoltato: "Non c’era la volontà di farlo", sostenendo di aver taciuto per paura di "finire nei guai". L'uomo ha dichiarato di aver avuto informazioni sul delitto sin dall'inizio, ma di non essere mai stato ascoltato dalle autorità. "Se mi sento più libero? Sì, dopo 18 anni mi sento meglio. Lo faccio solo per Chiara Poggi, degli altri non me ne frega niente", ha affermato.
Il ruolo di Andrea Sempio
L’attenzione degli inquirenti si è recentemente spostata su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, il cui DNA è stato prelevato dai carabinieri di Milano per nuovi accertamenti. Non è la prima volta che il suo nome emerge nelle indagini, ma in passato le piste investigative che lo coinvolgevano sono state archiviate. Ora, con nuovi elementi, la Procura di Pavia ha deciso di verificare possibili collegamenti con le tracce genetiche trovate sul corpo della vittima.
I reperti
Gli investigatori stanno riesaminando tutto il materiale disponibile, ma si scontrano con un problema cruciale: molti reperti sono stati distrutti o risultano introvabili. Tra questi, il pigiama di Chiara, il tappetino del bagno e persino la tastiera del computer di Stasi. Ciononostante, alcune tracce biologiche potrebbero ancora essere analizzate, e le autorità stanno lavorando per recuperare ogni possibile elemento utile all’indagine.
Mentre la Procura si prepara a riaprire le audizioni dei testimoni, il clamore mediatico rischia di complicare il lavoro degli inquirenti. Alberto Stasi, già condannato in via definitiva, spera che le nuove indagini possano portare a una revisione della sua condanna. Nel frattempo, Andrea Sempio cerca di riprendere la sua vita, in attesa di ulteriori sviluppi.