Delitto di Garlasco, i genitori di Chiara Poggi ribadiscono: “Stasi è colpevole. Gli ignoti? Li conosce lui"
Riguardo alle tracce genetiche rinvenute sotto le unghie della ragazza, Giuseppe Poggi ridimensiona: “Di cromosomi Y compatibili a Garlasco ce ne possono essere anche cinquecento”

Sono passati quasi diciotto anni da quel tragico 13 agosto 2007, quando Chiara Poggi fu trovata senza vita nella villetta di famiglia a Garlasco, in provincia di Pavia. Le telecamere della trasmissione "Quarto Grado" sono tornate proprio lì, nel luogo dove tutto è cominciato, per raccogliere ancora una volta la voce dei genitori di Chiara, Giuseppe Poggi e Rita Preda, che continuano a chiedere verità e giustizia per la figlia.
Delitto di Garlasco, i genitori di Chiara Poggi ribadiscono: “Stasi è colpevole"
Entrambi restano fermamente convinti della colpevolezza di Alberto Stasi, all’epoca fidanzato di Chiara e oggi condannato in via definitiva per l’omicidio.
“Uno dei colpevoli è Stasi – afferma Giuseppe Poggi – con Andrea Sempio non può essere, perché non lo conosceva. E gli ignoti? Non li conosco io, ma Stasi sì. Gli ignoti sono ignoti per noi, non per lui”.
Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, è stato recentemente iscritto nel registro degli indagati per omicidio in concorso. Ma i coniugi Poggi ne difendono l’estraneità:
“Chiara e Sempio si conoscevano solo di vista. Non ho mai sentito mio figlio dire che Andrea si fosse fermato a parlare con lei”, precisa il padre. La madre ricorda come fosse normale trovare tracce del DNA di Sempio in casa: “Era spesso con nostro figlio, guardavano la tv o giocavano al computer in camera di Chiara”.

Riguardo alle tracce genetiche rinvenute sotto le unghie della ragazza, Giuseppe Poggi ridimensiona:
“Di cromosomi Y compatibili a Garlasco ce ne possono essere anche cinquecento”. Sulla telefonata di Sempio a Chiara, cinque giorni prima del delitto, il padre si interroga: “Se sapeva che mia figlia era a casa con il fidanzato, perché si è presentato solo il 13?”.
Critici anche i commenti sull’ultima decisione degli inquirenti di analizzare un vecchio sacco dell'immondizia prelevato dall’abitazione: “Dopo 17 anni, cosa pensano di trovare lì dentro?”, domanda Giuseppe Poggi con amarezza.
Sul fronte giudiziario, il prossimo 16 maggio verranno analizzati nuovamente i profili genetici ritrovati sotto le unghie di Chiara e quelli provenienti da nuovi reperti o mai esaminati, oppure dai risultati considerati finora inconcludenti.
Non manca, infine, una replica a chi accusa la famiglia Poggi di reticenza nei confronti delle nuove indagini per via del risarcimento ottenuto dalla famiglia Stasi: “Avevamo chiesto molto meno – spiega il padre – ma se lui versa due quinti dello stipendio ci vorranno 40 anni. Io non vedrò neanche la fine”.
E su un eventuale incontro futuro con Alberto Stasi, magari in regime di semi-libertà, la risposta dei genitori è netta: “No. Speriamo di non incontrarlo mai più”, afferma deciso Giuseppe Poggi.

Il sicario ipotizzato dall'avvocato di Sempio
In netto contrasto con la posizione della famiglia Poggi, si è espresso l’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati. Il legale, che difende Sempio dal 2016, ha dichiarato pubblicamente di ritenere Alberto Stasi innocente:
“Lo pensavo già nel 2007, non parlo da avvocato ma da criminologo e da cittadino. Per me, Chiara Poggi è stata uccisa da un sicario. Né Stasi, né Sempio, né persone vicine alla famiglia sono responsabili”.