CRONACA

Corruzione a Vigevano: stanno per scadere i domiciliari, Andrea Ceffa potrà tornare a fare il sindaco

Il 28 maggio scadranno i termini della custodia ai domiciliari, e se nel frattempo non sarà disposta una proroga, Ceffa tornerà libero

Corruzione a Vigevano: stanno per scadere i domiciliari, Andrea Ceffa potrà tornare a fare il sindaco
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Corruzione a Vigevano: nuova udienza a luglio. La Procura punta a sei rinvii a giudizio. Il sindaco Ceffa verso la libertà entro fine maggio, il 28 scadranno infatti i termini della custodia ai domiciliari.

Corruzione a Vigevano

Una vicenda giudiziaria che continua a scuotere Vigevano: l’udienza preliminare sul caso di presunta corruzione che coinvolge esponenti di spicco della politica e dell’imprenditoria locale è stata rinviata al prossimo 21 luglio. La decisione è stata presa dalla giudice Daniela Garlaschelli, che mercoledì ha ascoltato le richieste della Procura e le argomentazioni delle difese.

Sei rinvii a giudizio

Durante la scorsa udienza, il pubblico ministero ha chiesto sei rinvii a giudizio, una condanna con rito abbreviato e ha espresso parere favorevole a un patteggiamento. Tra le figure per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio spicca il nome del sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, attualmente sospeso e ai domiciliari.

Insieme a lui, rischiano il processo anche l’ex europarlamentare Angelo Ciocca, l’imprenditore ed ex presidente di Ance Alberto Righini, l’ex consigliera comunale Roberta Giacometti, il direttore amministrativo di Asm Vigevano e Lomellina Alessandro Gabbi, e l’ex amministratore unico di Vigevano Distribuzione Matteo Ciceri.

Richieste di rito alternativo sono arrivate da altri indagati. La compagna di Righini, Alice Andrighetti, ha scelto il rito abbreviato e la Procura ha chiesto per lei due anni di reclusione. L’ex amministratrice unica di Asm, Veronica Passarella, ha invece proposto un patteggiamento a un anno e dieci mesi.

L'inchiesta

L’inchiesta si articola in due filoni. Il primo riguarda la cosiddetta “congiura di Sant’Andrea” del 30 novembre 2022, un presunto tentativo di corrompere alcuni consiglieri per far cadere la giunta Ceffa. Il secondo coinvolge direttamente il sindaco, accusato di aver offerto un incarico fittizio alla consigliera Giacometti per ottenere il suo sostegno in Consiglio comunale e rafforzare così la maggioranza.

Chiesto il proscioglimento

Nel corso dell’udienza di mercoledì è stata la volta delle difese. Tra le voci più attese, quella dell’avvocato Luca Angeleri, legale di Andrea Ceffa. L’avvocato ha sottolineato che “il reato contestato non sussiste da nessun punto di vista” e ha denunciato una presunta disparità di trattamento da parte della Procura nei confronti di vicende simili, che non sono state oggetto d’indagine. La difesa ha quindi chiesto il proscioglimento del sindaco.

Scadono i domiciliari

Nel frattempo, per Andrea Ceffa si avvicina la fine della misura cautelare. Tre i possibili scenari: il 28 maggio scadranno i termini della custodia ai domiciliari, e se nel frattempo non sarà disposta una proroga, tornerà libero. In alternativa, la liberazione potrebbe arrivare con un provvedimento del Tribunale del Riesame oppure con l’accoglimento dell’istanza presentata direttamente alla giudice in udienza. Con la fine della misura, decadrebbe anche la sospensione dal ruolo di sindaco.

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