Corruzione a Vigevano, il Comune non si costituirà parte civile: Sindaco Ceffa verso il processo
Con lui anche l’ex europarlamentare Angelo Ciocca e il costruttore Alberto Righini

Corruzione a Vigevano: Asm Vigevano e Lomellina e Vigevano Distribuzione Gas si costituiscono parte civile. Otto gli indagati, tra cui il sindaco sospeso Andrea Ceffa e l’ex europarlamentare Angelo Ciocca che si preparano ad affrontare il processo.
Corruzione a Vigevano
Nell’ambito dell’inchiesta di corruzione che ha scosso la città di Vigevano, Asm Vigevano e Lomellina e Vigevano Distribuzione Gas, hanno scelto di costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento dei danni. Una decisione che le distingue nettamente dal Comune di Vigevano, che pure risulta tra le parti offese, ma ha deciso di non intraprendere la stessa strada.
La richiesta è stata formalizzata ieri, 29 aprile 2025, durante l’udienza preliminare davanti alla giudice Daniela Garlaschelli. Otto le persone sotto accusa per reati che vanno dalla corruzione al falso, fino all’istigazione alla corruzione.
Gli imputati
Tra gli imputati spicca il nome di Andrea Ceffa, sindaco sospeso della Lega, che ha fatto sapere tramite il suo avvocato, Luca Angeleri, di essere "pronto ad affrontare il processo". In aula erano presenti anche l’imprenditore Alberto Righini e l’ex europarlamentare leghista Angelo Ciocca, oltre ad altri due imputati: Alessandro Gabbi, ex direttore amministrativo di Asm Vigevano, ora in aspettativa non retribuita, e Veronica Passarella, ex amministratrice della stessa azienda partecipata.
Assenti, invece, Matteo Ciceri, ex amministratore di Vigevano Distribuzione Gas, Roberta Giacometti, ex consigliera comunale, e Alice Andrighetti, compagna di Righini. Durante l’udienza sono emerse le prime intenzioni di ricorrere a riti alternativi: Andrighetti sta valutando il rito abbreviato, mentre Passarella potrebbe optare per il patteggiamento.
La giudice ha fissato nuove udienze per il 21 e il 22 maggio 2025, durante le quali si capirà se gli imputati affronteranno il processo ordinario o se saranno accolte richieste di procedimenti alternativi. Sarà poi la giudice a decidere sul rinvio a giudizio, come richiesto dalla Procura, o sull’eventuale proscioglimento.
Le accuse
Ceffa è accusato di corruzione e falso in merito a una consulenza da 6mila euro assegnata, secondo l’accusa tramite un prestanome, a Roberta Giacometti, con la complicità di tre ex manager di Asm. Il sindaco è tuttora agli arresti domiciliari.
Un secondo filone dell’inchiesta ruota invece attorno all’accusa di istigazione alla corruzione che coinvolge Ciocca, Righini e Andrighetti. Secondo la Procura, Righini – con il supporto di Ciocca – avrebbe offerto 15mila euro alla consigliera comunale Emma Stepan, tramite il compagno Luca Battista, per convincerla a dimettersi e far cadere la giunta Ceffa. Un episodio noto come la “congiura di Sant’Andrea”.
Le prossime udienze chiariranno il destino giudiziario degli imputati e, forse, anche quello politico della città.