Coronavirus: morti che nessuno ha reclamato. Il Comune crea uno spazio per loro al Cimitero
Erano soli al mondo e al momento del loro decesso il Comune si è fatto carico delle loro spoglie.
Il comune di Milano ha disposto uno spazio di sepoltura per le 61 persone morte per il coronavirus che nessun familiare ha reclamato.
Morti che nessuno reclama
“È importante che ci sia un segnale perché in questa enorme tragedia queste persone non avevano nessuno che poteva occuparsi di loro. Quindi il Comune di Milano ha voluto garantire uno spazio e una sepoltura con grande dignità”, ha spiegato l’assessore ai Servizi civici del Comune di Milano, Roberta Cocco. A riportarlo sono i colleghi di Giornale dei Navigli.
Sessantuno persone seppellite sole, senza un funerale
Nel Cimitero Maggiore, al Campo 87, è stato quindi destinato uno spazio per le 61 salme non reclamate.
“Non fosse comuni: ogni persona ha un cippo con il nome e ogni salma è sepolta singolarmente”, ha aggiunto l’assessore. Lo spazio è molto ampio, può ospitare fino a 600 sepolture, “cosa che ovviamente non ci auguriamo. Abbiamo iniziato da subito, quando i numeri iniziavano a crescere, a pensare all’eventualità di creare questo spazio. E con l’ordinanza del sindaco che riduceva da 30 a 5 i giorni per le sepolture subito dopo i decessi, era necessario avere un luogo idoneo”.