Udienza rinviata a maggio

Colpisce un dosso e si schianta, i genitori del ragazzo morto a 26 anni chiedono i danni

Accusato di concorso in omicidio stradale il titolare dell'azienda che aveva svolto i lavori, il Comune di Pavia e Asm sono responsabili civili

Colpisce un dosso e si schianta, i genitori del ragazzo morto a 26 anni chiedono i danni
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Si chiamava Riccardo Tirelli e gestiva un pub a Belgioioso. L'impatto è avvenuto a Pavia, non ha lasciato scampo al giovane e dopo tre anni via al processo.

Morto sul colpo

Sono passati più di tre anni da quel settembre 2019 quando intorno alle 4, la Mazda cabriolet guidata dal 26enne Riccardo Tirelli è stata tradita da un dosso che le ha fatto perdere aderenza andando a schiantarsi contro il muro dell'Ufficio Anagrafe di via Scopoli a Pavia.

La via lungo la quale è avvenuta la tragedia:


L'impatto è stato troppo violento e il ragazzo è morto sul colpo. Secondo la ricostruzione accurata dell'incidente, Tirelli era alla guida con in parte un amico uscito indenne. Lungo la piazza del municipio, l'auto ha colpito un dosso nelle vicinanze di un cantiere avviato per costruire un attraversamento pedonale andandosi a schiantare contro il muro di palazzo Mezzabarba.

L'accusa ha definito l'attraversamento pericoloso e inadeguato alle indicazioni della normativa. Ed è per questo che al processo avviato mercoledì 14 dicembre i genitori hanno chiesto i danni costituendosi parte civile. Gli accusati di concorso in omicidio stradale sono tre.

Accusati di concorso in omicidio stradale

Si tratta di un funzionario comunale dell’ufficio mobilità di Pavia, di un rappresentante della società dei servizi pubblici Asm Pavia e del titolare della ditta lomellina che svolgeva i lavori lungo la via. I genitori, assistiti dall'avvocato Laura Sforzini, sono parti civili al processo mentre Comune di Pavia e Asm Pavia sono responsabili civili.

I soggetti sono stati individuati dall’accusa e dopo essere stati rinviati a giudizio nell’ottobre 2021 stanno ora affrontando il dibattimento. L’udienza di mercoledì è stata rinviata al 31 maggio quando parleranno i primi testimoni. Fissate date fino all’autunno.

Riccardo viveva con la mamma in una palazzina alla periferia della città. Era l'ultimo di due figli. Grande conoscitore di birre, si teneva sempre aggiornato per scovare i prodotti migliori da proporre ai clienti del pub-birreria rilevato con un socio.

 

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