Centro LGBTI+ sotto attacco: insulti, lanci di spazzatura e finestre fracassate
Coming-Aut: “Il nostro è uno spazio umano forte, che non si lascia intimidire”.
Centro LGBTI+ di Pavia sotto attacco. L’escalation di aggressioni: insulti, lanci di spazzatura e finestre fracassate. Coming-Aut: "Non ci lasciamo intimidire".
Centro LGBTI+ sotto attacco
Nella mattina di oggi, lunedì 1 agosto 2022, Iacopo, un volontario di Coming-Aut LGBTI+ Community Center, recandosi presso la sede di Corso Garibaldi, ha constatato che la finestra della stanza che ospita lo sportello di prima accoglienza era stata fracassata: i vetri, in frantumi sul pavimento, esito di un colpo inferto con un oggetto che non è stato ritrovato. Gli aggressori hanno inoltre rubato una pianta in vaso, che ornava il davanzale.
Non un episodio isolato
Non è questo il primo episodio di attacco alla sede sede dell’Associazione: nella serata di martedì 14 giugno 2022, infatti, intorno alle 22.20, mentre nell’ufficio si stava svolgendo una riunione, un gruppo di ragazzi ha gridato insulti attraverso la finestra aperta (in particolare, “froci bastardi”). In quell’occasione, Cecilia Bettini e Davide Podavini, rispettivamente vicepresidente e presidente di Coming-Aut hanno rincorso gli aggressori, raggiungendoli per chiedere spiegazioni, ma questi si sono dati alla fuga.
La stessa sera, era da poco passata la mezzanotte, il gruppo è tornato presso il Centro: alcuni ragazzi si sono affacciati alla finestra aperta indirizzando fischi e risatine a Cecilia Bettini, in quel frangente la sola persona presente, che è uscita in strada per chiedere di nuovo spiegazioni: anche in questo caso gli aggressori sono scappati urlandole “trans di merda” e altri insulti transfobici.
E ancora, poco dopo, verso mezzanotte e venti, probabilmente lo stesso gruppo si è presentato nuovamente, lanciando sacchi di spazzatura sulla porta del Centro e attraverso la finestra.
Il direttivo di Coming-Aut ha dato mandato al proprio sportello legale di intraprendere tutte le azioni legali del caso.
Davide Podavini, presidente di Coming-Aut LGBTI+ Community Center dichiara: "Quando la nostra visibilità, la presenza della comunità LGBTI+, non è tollerata, allora entra in azione l’omolesbobitransfobia. Non è un caso che queste aggressioni siano arrivate a tre mesi dall’apertura del Centro UNAR e all’indomani del VI Pavia Pride, che con il tema TORNARE FUORI aveva riempito la città di orgoglio nell’edizione più partecipata di sempre.
La nostra sede, lo spazio che è stato attaccato, è il luogo di costruzione di tantissime azioni di solidarietà comunitaria e lotta politica, e, in seguito alla vittoria del bando UNAR, è oggi anche Centro Antidiscriminazioni. È uno spazio umano forte, che non si lascia intimidire.
Dagli insulti si è passati al lancio di spazzatura, fino a fracassare le finestre: è un’escalation che va fermata subito. Chiediamo di individuare i responsabili, in corso Garibaldi ci sono tante telecamere, non sarà difficile. Quello che ci preoccupa maggiormente è la sicurezza di chi attraversa il Centro, di chi ci lavora e di chi organizza e partecipa alle attività: è essenziale capire se queste azioni sono state messe in atto da gruppi organizzati.
Ogni volta che la comunità LGBTI+ è stata attaccata, ne è uscita più forte. Questo il messaggio che rivolgiamo oggi a noi stess*, a tutta la comunità del territorio. Tramite il nostro legale, stiamo procedendo a sporgere denuncia-querela. Di certo c’è che queste aggressioni non saranno riconosciute come omolesbobitransfobiche perché manca una legge".
Il Progetto di Legge "Nanni"
“Sono davvero addolorato per quanto è successo e al contempo preoccupato, per il pericolo di un’escalation di atti violenti e discriminatori, che va fermata al più presto. Nella sede di Coming-Aut LGBTI+ Community Center di Corso Garibaldi a Pavia operano attivisti volontari promotori del rispetto e della difesa dei diritti umani e civili, pronti a dare ascolto, aiuto e sostegno a persone bisognose di attenzione. Fatti come questi sono purtroppo all’ordine del giorno ed è per questo che non mi stanco di ribadire che Regione Lombardia si debba dotare di una normativa che estenda alle persone LGBT+ maggiori tutele da atti violenti e discriminatori.
Il Progetto di Legge “Nanni” - Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere – a mia prima firma, ha già iniziato l’iter in Commissione: è il momento che questa regione si prenda degli impegni seri nei confronti di tutte quelle persone che si aspettano con atti concreti, non solo a parole, maggiore difesa dei diritti umani e civili", è il commento di Simone Verni (m5S Lombardia).