#adessobasta, a Cadorna la protesta dei pendolari e oggi ancora ritardi

I comitati hanno espresso le loro richieste a Regione Lombardia per un cambio di governance del sistema ferroviario.

#adessobasta, a Cadorna la protesta dei pendolari e oggi ancora ritardi
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Si erano dati appuntamento ieri, 26 novembre 2019, alle 18 in stazione a Milano Cadorna, ma a presentarsi con cartelli, striscioni e buona volontà sono stati meno di 200 pendolari. Troppo poco per dire#adessobasta a Trenord e ai suoi quotidiani disservizi. E come se non bastasse questa mattina i ritardi… non si sono fatti attendere.

Pochi pendolari in presidio

La buona volontà da sola non basta. All’appello lanciato venerdì dai pendolari lombardi hanno risposto in pochi e non perché il tema non sia sentito o perché il problema non sia reale. Come spesso accade quando si deve scendere in piazza e manifestare il proprio dissenso non si raggiungono facilmente i risultati sperati. Più facile lamentarsi sui social che gridare a Trenord il proprio malcontento? Forse, ma più probabilmente la scelta del luogo e dell’orario e l’organizzazione fulminea della manifestazione non hanno aiutato.

#adessobasta

La stazione di Milano Cadorna non è centrale per tutti. Lo era senz’altro nel significato: a Cadorna si trova proprio la sede di Trenord, ma secondo molti pendolari sarebbe stata più agevole una manifestazione contemporanea in diverse stazioni. Senza contare che alle 18 molti lavoratori sono ancora sul posto di lavoro: per molti la scelta migliore sarebbe stata il sabato.

#adessobasta, protesta a Cadorna

Per gli organizzatori, però, la scelta di Cadorna era strategica. Cuore di Trenord, volevano che il messaggio arrivasse senza intermediari, dritto al punto. E lo hanno ribadito anche nel volantino diffuso durante il presidio di protesta.

“Adesso basta! I pendolari lombardi sono stanchi di essere presi in giro – si legge – Da troppi anni il servizio ferroviario lombardo è oggetto di un degrado crescente che riguarda tutti i livelli di qualità del servizio: affidabilità, puntualità, affollamento, pulizia, sicurezza e comunicazione agli utenti”.

Una situazione pagata ogni giorno da lavoratori e studenti e negli ultimi mesi la situazione sembra anche peggiorata.

“Nei giorni scorsi abbiamo assistito a un crescendo di disservizi a partire dai guasti a ripetizione in punti di transito obbligato dei treni del nodo di Milano, che hanno preso in ostaggio decine di migliaia di pendolari e viaggiatori, con ritardi di ore e soppressioni. In queste occasioni si è manifestata la totale incapacità dei soggetti gestori delle infrastrutture e dei servizi ferroviari”.

Critiche anche alla Regione definita, a sua volta, “ostaggio dell’ampia delega data per la gestione del servizio”. Da qui la richiesta dei pendolari di cambiare la governance del sistema ferroviario. In particolare i comitati hanno chiesto di passare alla gara pubblica per individuare un nuovo gestore del servizio e un impegno per il reale potenziamento tecnologico e infrastrutturale.

Questa mattina ancora ritardi

E questa mattina, come se non bastasse, si è ripetuta la situazione di sempre. A causa, infatti del ritardo di un treno rimasto fermo a MILANO PORTA VITTORIA per un guasto alle porte ora risolto, si stanno registrando ritardi fino a circa 20 minuti e possibili variazioni sulla Alessandria-Voghera-Pavia-Milano e sulla Stradella-Pavia-Milano.

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