Accidenti, quanto ci costano le fake news sui vaccini (e non solo)!
I risultati del progetto di ricerca 'Impatto delle fake news in ambito sanitario'. Ma il problema è che l'impatto di una notizia falsa, in sanità, lo si paga spesso in vite umane.
Due importanti attori – la Facoltà di Economia dell’Università Tor Vergata di Roma e la Kingston University di Londra – hanno presentato al Ministero della Salute i risultati del progetto di ricerca ‘Impatto delle fake news in ambito sanitario’.
Quanto ci costano le fake news
E sono davvero risultati sconcertanti. Dallo studio emerge che il 92,4% delle notizie false rilevate “appartiene all’ambito dei vaccini” (solo il 3,3% allo “screening alla prostata”, il 2,2% “allo screening al colon-retto” ed il 2,1% allo “screening al seno”).
Ma il problema è che una fake news in sanità fa danni enormi con costi sociali ed economici altissimi.
Un esempio? Un recente studio (Altems, 2017) ha evidenziato come la mancata vaccinazione comporti un incremento dei costi sociali pari a 1 miliardo ogni anno.
Impigliati in una ragnatela di falsità
Una bufala appena diffusa, sta già sta producendo i suoi effetti negativi. Da quel momento è libera di diffondersi a macchia d’olio. Diventa virale, nel senso più letterario del termine, e i cittadini perdono la capacità di comprendere se è vera o falsa.
E anche le persone avvertite che si trattava di fake news, vedendole riproposte iniziavano a ritenerle meritevoli di condivisione!
Post truth, misinformation, echo chambers, confirmation bias
Quest’ultimo aspetto è il più preoccupante… E per spiegarlo dobbiamo mescolare un cocktail di concetti: la “post verità” o “post truth” (quando fatti obiettivi sono meno influenti nell’orientare la pubblica opinione che gli appelli all’emotività e le convinzioni personali), la “misinformation” o “misinformazione” (diffusione involontaria di notizie false che vengono diffuse senza dolo, o per leggerezza o per mancanza di verifica delle fonti), le “eco chambers” da tradursi come “casse di risonanza” e non “camere dell’eco” (informazioni false amplificate o rafforzate dalla comunicazione e dalla ripetizione all’interno di un sistema definito: chi segue notizie complottistiche tende a seguire solo quelle, ma così fa altrettanto chi al contrario ha un approccio scettico) e infine il “pregiudizio di conferma” o “confirmation bias” (tendenza ad acquisire informazioni a prescindere coerenti con la nostra visione del mondo).
Notizia falsa in sanità si paga in vite umane
Le fake news sulle vaccinazioni sono quelle con maggior rischio di condivisione e percezione di veridicità.
Il circolo vizioso è a cascata vertiginoso: le fake abbattono l’efficacia delle strategie preventive attuate dal ministero della Salute, le patologie aumentano, con esse anche l’aumento vertiginoso dei costi. Semplice quanto ferale.
Ma c’è pure di peggio. Perché il problema è anche che l’impatto di una notizia falsa, in sanità, lo si paga spesso in vite umane.
daniele.pirola@netweek.it