Individuato in provincia di Pavia un focolaio di virus West Nile in un pool di zanzare, confermando la diffusione anche nella nostra regione. Il virus, trasmesso dalle zanzare e favorito dal caldo, può causare gravi complicanze neurologiche nei soggetti fragili. Le autorità rafforzano la sorveglianza e invitano alla prevenzione.
Virus West Nile, isolato caso in provincia di Pavia
Il Virus West Nile ha raggiunto anche la provincia di Pavia. È quanto emerge dal bollettino settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità del 17 luglio scorso, che segnala la presenza del virus in un pool di zanzare prelevato nel territorio pavese il 9 luglio 2025. Altri tre contagi sono stati rilevati nelle province di Lodi, Cremona e Mantova tra il 9 e l’11 luglio, confermando l’estensione della zona di rischio anche in Lombardia.
Il West Nile appartiene alla famiglia dei Flaviviridae e viene trasmesso all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette, in particolare del genere Culex, presenti anche in ambito urbano. Il ciclo di trasmissione coinvolge gli uccelli selvatici, che fungono da serbatoio naturale, e le zanzare che diffondono il virus all’uomo.
Il virus è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, nella regione occidentale del Nilo, da cui prende il nome.
Spesso asintomatico
Nella maggior parte dei casi l’infezione da West Nile non presenta sintomi. In circa il 20% dei contagiati si manifestano sintomi lievi come febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea e vomito. In alcuni casi possono comparire eruzioni cutanee e ingrossamento dei linfonodi.
Tuttavia, in una minima percentuale (circa un caso ogni mille) l’infezione può evolvere in forme gravi, come encefalite o meningite, che possono avere esiti fatali, in particolare tra gli anziani e le persone con un sistema immunitario compromesso.
Cambiamento climatico e aumento delle temperature
La presenza del virus in Lombardia conferma che non si tratta più di un fenomeno limitato alle regioni centrali dove un donna di 82 anni, in provincia di Roma, ha recentemente perso la vita. Le condizioni climatiche favorevoli, caratterizzate da temperature elevate e lunghi periodi senza piogge, favoriscono la proliferazione delle zanzare e, con esse, la diffusione di virus a trasmissione vettoriale come il West Nile.
Anche piccoli ristagni d’acqua, ad esempio nei sottovasi o nei cortili, possono diventare potenziali focolai di sviluppo delle larve di zanzara. L’aumento delle temperature e l’espansione delle aree di diffusione di questi insetti rappresentano un rischio crescente per la salute pubblica.
Monitoraggio e prevenzione
Il sistema di sorveglianza integrata attivo su scala nazionale consente di monitorare la circolazione del virus attraverso il controllo dei pool di zanzare, degli uccelli selvatici e della popolazione umana. I quattro casi rilevati tra il 9 e l’11 luglio in Lombardia testimoniano l’efficacia di questo sistema di allerta precoce.
La strategia di contenimento, in assenza di un vaccino, si basa sulla prevenzione. Sono fondamentali le disinfestazioni mirate, l’eliminazione dei ristagni d’acqua e l’uso di protezioni individuali contro le punture di zanzara. Anche il controllo delle donazioni di sangue rientra tra le misure di sicurezza sanitaria.
La diffusione del West Nile, così come quella di altri virus trasmessi dalle zanzare (Dengue, Chikungunya, Zika o Usutu) evidenzia la necessità di un approccio coordinato tra istituzioni e cittadini. La presenza accertata del virus in provincia di Pavia rende ancora più urgente l’intensificazione delle azioni preventive, sia da parte delle amministrazioni locali sia dei singoli cittadini.