Tumori, il Cnao di Pavia capofila di uno studio che mira ad individuare i pazienti resistenti alla radioterapia
Al via il progetto europeo Hi-ROC, che indaga la “firma” dei tumori per prevedere terapie personalizzate

Un nuovo studio internazionale, di cui è capofila il CNAO di Pavia, mira ad individuare i pazienti resistenti alla radioterapia convenzionale.
Progetto Hi-ROC
Identificare con precisione i pazienti oncologici che risponderanno alla radioterapia convenzionale e quelli che, invece, necessitano di un trattamento alternativo: questa è la sfida del progetto Hi-ROC (Targeting Hypoxia with heavy ions to gain control of RadiOresistant Cancers).
Lo studio, coordinato dal Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) di Pavia, mira a sviluppare un biomarcatore in grado di rilevare l'ipossia, una condizione che rende alcuni tumori particolarmente resistenti alla radioterapia tradizionale.
Un biomarcatore per una radioterapia su misura
"L'ipossia, ovvero la carenza di ossigeno nelle cellule tumorali, rappresenta un fattore determinante nella resistenza alla radioterapia convenzionale con fotoni", spiega Ester Orlandi, responsabile del Dipartimento Clinico CNAO e coordinatrice del progetto.
"Questa condizione, invece, ha un impatto minore sulla radioterapia con particelle pesanti, come gli ioni carbonio. Tuttavia, oggi non esistono strumenti non invasivi per individuare i pazienti che potrebbero beneficiare di un trattamento alternativo".
Il progetto Hi-ROC intende colmare questa lacuna attraverso l'analisi di diversi parametri biologici e radiologici, al fine di definire una "firma multimodale" del tumore, ovvero un set di indicatori capaci di rivelare la presenza di ipossia a livello individuale. Questo permetterebbe di personalizzare la scelta del trattamento, migliorando le probabilità di successo terapeutico.
Studio su 200 pazienti
La ricerca si concentrerà inizialmente su un campione di circa 200 pazienti già sottoposti a radioterapia convenzionale, di cui sono noti gli esiti clinici. L'analisi dei dati clinici, biologici e radiologici consentirà di identificare il set di parametri necessari a classificare i pazienti in base alla loro risposta alla terapia.
In una fase successiva, la firma multimodale sarà testata in uno studio pilota, denominato HYPERION, in cui verrà associata a una firma di ipossia radiologica recentemente individuata. A seconda dei risultati ottenuti, i pazienti verranno trattati con la radioterapia convenzionale o con un protocollo che includa gli ioni carbonio, al fine di ottimizzare l'efficacia terapeutica.
Oltre allo sviluppo del biomarcatore, Hi-ROC prevede la realizzazione di un prototipo di dispositivo medico in vitro per la quantificazione dell'ipossia. Il progetto sfrutterà inoltre tecnologie innovative, come piattaforme computazionali per testare gli effetti delle particelle pesanti sui tumori ipossici e modelli digital twins per simulare trattamenti personalizzati.
Contributo di 500mila euro
Lo studio vede la collaborazione di prestigiosi istituti oncologici e di ricerca italiani ed europei, tra cui l'Istituto Nazionale dei Tumori, il Politecnico di Milano, la Heidelberg University Hospital, il Luxembourg Institute of Health e la Maastricht University. Il finanziamento complessivo è stato reso possibile grazie al Partenariato Europeo per la Medicina Personalizzata (EP PerMed), con un contributo di quasi 500mila euro dalla Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB).
"Siamo fieri di sostenere il progetto Hi-ROC, un'iniziativa di grande rilevanza scientifica che potrebbe rivoluzionare l'approccio alla radioterapia oncologica", dichiara Andrea Donnini, Presidente del Consiglio di Amministrazione di FRRB. "Investire nella medicina personalizzata significa offrire ai pazienti trattamenti più efficaci e mirati, migliorando la qualità della cura e le prospettive di guarigione".
Anche la "Fondazione Paola Gonzato - Sarcoma ETS" sarà coinvolta nel progetto Hi-ROC: fornirà il proprio supporto nello sviluppo di un questionario sulla percezione dei pazienti riguardo all'utilizzo di un biomarcatore nella scelta terapeutica e sarà coinvolta nella stesura del protocollo dello studio clinico.