Stimolazione cerebrale adattativa, al Mondino nuove speranze di cura per i malati di Parkinson
Un innovativo sistema di stimolazione cerebrale profonda che promette trattamenti più personalizzati e efficaci per i malati di Parkinson
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La Fondazione Mondino di Pavia introduce un innovativo sistema di stimolazione cerebrale profonda che promette trattamenti più personalizzati e efficaci per i malati di Parkinson.
Nuove speranze di cura per i malati di Parkinson
La Fondazione Mondino - IRCCS di Neuroscienze di Pavia sta facendo un importante passo in avanti nella cura della Malattia di Parkinson con l’introduzione di un nuovo sistema di stimolazione cerebrale profonda (DBS). Questo trattamento, già consolidato da circa 25 anni nell’Istituto, si arricchisce ora della novità della stimolazione adattiva, una tecnologia che promette di migliorare la qualità della vita dei pazienti grazie a un approccio più personalizzato e dinamico.
La stimolazione cerebrale profonda (DBS)
La DBS, uno degli strumenti terapeutici più utilizzati per il Parkinson, si basa sull’inserimento di microelettrodi nel cervello che emettono impulsi elettrici per regolare l’attività delle aree cerebrali responsabili dei movimenti. Questo trattamento permette ai pazienti di ridurre la necessità di farmaci e, in molti casi, di riprendere attività quotidiane che la malattia aveva limitato. Come testimoniato da Sandro De Bonis, un paziente della Fondazione Mondino che ha ricevuto la DBS, “la procedura mi ha permesso di rientrare in pista” e di tornare a condurre una vita normale.
L’innovazione della stimolazione adattiva
La vera novità, tuttavia, è rappresentata dalla stimolazione adattiva, che offre un trattamento ancora più mirato e personalizzato. Roberta Zangaglia, responsabile dell’Unità Operativa Parkinson e Disordini del Movimento della Fondazione Mondino, spiega come questa tecnologia consenta al sistema di regolare la potenza della stimolazione in base ai segnali che il cervello invia. In pratica, la stimolazione cambia in tempo reale in base allo stato clinico del paziente, alle sue fasi di attività o riposo, o alla presenza di sintomi specifici, ottimizzando così la terapia e migliorando ulteriormente l’efficacia del trattamento.
Una medicina sempre più personalizzata
Questa evoluzione tecnologica non si limita a un miglioramento della qualità della vita del paziente, ma apre nuovi scenari per la ricerca. La possibilità di rilevare e analizzare l’attività cerebrale quotidiana dei pazienti offre dati preziosi per comprendere meglio i meccanismi della malattia e per sviluppare terapie sempre più su misura. L’adozione di questi nuovi strumenti da parte della Fondazione Mondino segna un passo decisivo verso una medicina sempre più personalizzata e basata su dati concreti e in tempo reale.
Il futuro delle cure per il Parkinson
Roberta Zangaglia, che coordina l’Unità Operativa con oltre 350 ricoveri annui e 1.500 visite all'anno, sottolinea l'importanza della continua innovazione nel campo delle neuroscienze. L’Unità è infatti in espansione, con l’introduzione di nuovi ambulatori e la creazione di un servizio di telemedicina, che contribuiranno a migliorare ulteriormente il supporto e il trattamento dei pazienti.
Questo approccio innovativo non solo offre nuove risposte terapeutiche, ma segna anche un punto di riferimento per la comunità scientifica internazionale, pronta ad accogliere i progressi di una terapia sempre più avanzata e mirata.