Natura

Scoperto all’Orto Botanico di Pavia un alveare selvatico di api da miele: pericolo o risorsa per la biodiversità?

Un alveare di ape mellifera può dirsi selvaggio quando si sia stabilito spontaneamente dentro una cavità naturale o artificiale

Scoperto all’Orto Botanico di Pavia un alveare selvatico di api da miele: pericolo o risorsa per la biodiversità?
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Identificato all’Orto Botanico un alveare selvatico di ape da miele. Un pericolo o una grande risorsa della biodiversità?

All’Orto Botanico un alveare selvatico di api da miele

È in occasione della Giornata Mondiale delle Api che l’Orto Botanico di Pavia conferma ufficialmente la presenza al suo interno di un alveare selvaggio di api da miele.

L’ape mellifera è un animale selvaggio e autoctono in Italia, in gran parte dell’Europa, in Africa e nel Medio Oriente. Un alveare di ape mellifera, o ape da miele (Apis mellifera Linnaeus, 1758), può dirsi selvaggio quando si sia stabilito spontaneamente dentro una cavità naturale o artificiale o su una superficie dove ha costruito i suoi favi.

Queste colonie possono sopravvivere nell’ambiente naturale o urbano senza alcuna gestione da parte dell’uomo e continuano a evolversi e ad adattarsi alle costanti sfide dell’ambiente, come risultato della selezione naturale. Storicamente le colonie di A. mellifera gestite dagli apicoltori sono coesistite con le colonie selvagge, anzi la costante interazione tra le api gestite dagli apicoltori e le api da miele selvagge ha aiutato le api gestite a essere più robuste e più adatte alle condizioni locali, oltre a rafforzare la conservazione delle popolazioni autoctone locali di questo importante insetto.

Un po' di storia...

In Europa, l’arrivo dell’acaro ectoparassita Varroa destructor, tra gli anni 70’ e 80’ del secolo scorso, ha quasi portato all’estinzione delle colonie selvagge e ha negativamente influito sulle colonie gestite che sono state salvate solo dalle cure degli apicoltori.

Attualmente ci sono dati che riguardano l’esistenza di colonie di api da selvagge in quasi tutti i paesi europei. Tuttavia, le istituzioni coinvolte nei temi relativi all’apicoltura e alla protezione delle api da miele solo di recente hanno preso in considerazione l’esistenza e l’importanza delle colonie selvagge che sono importantissime sia da un punto di vista ambientale, sia per il grande valore che rappresentano per gli apicoltori di oggi e delle future generazioni. Per questo motivo questi alveari non sono un pericolo e vanno protette perché sono un inestimabile patrimonio della nostra biodiversità.

Monitoraggio e censimento

È attualmente in corso un progetto per il censimento e il monitoraggio delle colonie selvagge tramite l’app BeeWild (scaricabile da Play Store o da App Store), ideata dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Trento) e da World Biodiversity Association onlus. Tramite questa app ogni cittadino può contribuire allo studio di queste colonie attraverso una tipica azione di citizen science.

Così ha fatto anche l’Orto Botanico di Pavia che ora figura ufficialmente custode della colonia. Praticando una gestione sostenibile del verde, non usando insetticidi ed erbicidi e aumentando la biodiversità con le proprie variegate collezioni vegetali, l’Orto vede ora arricchirsi la presenza di molti impollinatori oltre alle api (sirfidi, api solitarie, api legnaiole, bombi ecc.), puntualmente oggetto anche di un attento censimento dell'entomofauna.

Altre due colonie a Pavia

Oltre a quella dell’Orto, a Pavia sono state individuate ufficialmente solo altre due colonie, entrambe presenti sulla facciata della chiesa di San Primo. Tutti i cittadini sono invitati a segnalare sull’app altre eventuali colonie: identificarle è facile seguendo le indicazioni della guida presente nell’app.

I dati raccolti saranno strategici per capire l’eventuale manifestarsi di caratteri di resistenza o tolleranza di queste api a parassiti e malattie, o l’adattamento a particolari condizioni ecologiche nonché al loro mutamento dovuto al cambiamento climatico.

(Foto di copertina: immagine di repertorio)

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