Ricerca pavese premiata a livello mondiale per studio sul legame genitore-bambino
Il dpb lab dell’Università di Pavia e della Fondazione Mondino tra i vincitori del prestigioso IBRO Grant 2025, in collaborazione con la Nanyang Technological University di Singapore

Un progetto congiunto tra l’Università di Pavia e Singapore esplora la sincronizzazione neurale tra genitori e figli, aprendo nuove strade nelle neuroscienze dello sviluppo
Studio Università Pavia-Mondino
Cosa succede nel cervello di un neonato mentre gioca con la madre? E come si sincronizzano le attività cerebrali di un genitore e del proprio bambino durante un momento di scambio affettivo? A queste e molte altre domande risponde il nuovo progetto di ricerca internazionale che ha appena ottenuto un prestigioso riconoscimento dall’International Brain Research Organization (IBRO), attraverso il Collaborative Research Grant 2025.
A essere premiato è il Laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo (dpb lab), che opera all’interno del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia e in collaborazione con l’IRCCS Fondazione Mondino. Il gruppo pavese, guidato dal professor Livio Provenzi, collaborerà con il laboratorio diretto dalla professoressa Vittoria Leong presso la Nanyang Technological University di Singapore, uno dei principali centri asiatici per le neuroscienze dello sviluppo.
Lo studio
Nonostante la distanza geografica e culturale, i due laboratori condividono un obiettivo comune: studiare le relazioni precoci tra genitori e bambini nei primi mesi di vita, in particolare come l’ambiente e le interazioni plasmino lo sviluppo neuropsicologico del bambino.
Il fulcro della collaborazione è lo studio della sincronizzazione dell’attività cerebrale tra adulto e bambino durante l’interazione, un campo di ricerca innovativo noto come hyperscanning. Questa tecnica consente di registrare contemporaneamente l’attività cerebrale di due individui mentre comunicano, per osservare come i loro cervelli si allineano in tempo reale.
La professoressa Leong è tra le maggiori esperte mondiali in questo ambito, mentre il dpb lab è già coinvolto in un progetto nazionale finanziato dal Ministero della Salute italiano per studiare la sintonizzazione brain-to-brain nei neonati pretermine. Questo progetto, avviato nel 2023, coinvolge anche il CNR di Pisa e l’IRCCS Medea di Bosisio Parini, con l’obiettivo di sviluppare interventi precoci mirati a promuovere il benessere relazionale e neurologico dei bambini più vulnerabili.
Formazione bidirezionale
Un elemento chiave della collaborazione sarà lo scambio internazionale di ricercatori e dottorandi. Nei prossimi mesi, membri del dpb lab si recheranno a Singapore per lavorare a stretto contatto con il team della Nanyang Technological University. Contemporaneamente, giovani ricercatori asiatici saranno accolti nei laboratori pavese e alla Fondazione Mondino. Un’occasione unica per creare un ambiente di formazione bidirezionale, dove idee, strumenti e approcci metodologici si contaminano e si arricchiscono a vicenda.
Laboratorio all'avanguardia
Il dpb lab si distingue da anni per il suo approccio multidisciplinare, integrando neuroscienze, psicologia dello sviluppo e tecnologie innovative come la termografia a infrarossi, la codifica microanalitica del comportamento e l’analisi di biomarcatori dello stress. Il laboratorio si focalizza sui primi mille giorni di vita, considerati cruciali per lo sviluppo cognitivo ed emotivo.
“Questa collaborazione è un’opportunità per espandere i nostri orizzonti scientifici”, afferma il professor Provenzi. “Condividere conoscenze con un altro centro di eccellenza nel nostro settore ci permetterà di produrre risultati rilevanti, con un impatto diretto sul benessere delle famiglie”.

Il gruppo della professoressa Leong, all’interno della School of Social Sciences di Singapore, è rinomato per i suoi studi sullo sviluppo delle competenze comunicative nei bambini, con un occhio attento al ruolo delle pratiche culturali nei processi di crescita. L’integrazione tra le metodologie del laboratorio asiatico e gli approcci relazionali del gruppo pavese darà vita a una visione comparativa e globale dello sviluppo neuroaffettivo nella primissima infanzia.
Riconoscimento per la scienza aperta
Il Collaborative Research Grant dell’IBRO è assegnato ogni anno a un numero limitato di progetti ad alto valore scientifico e collaborativo. Fondato nel 1961, l’IBRO è una delle più grandi organizzazioni internazionali nel campo delle neuroscienze. Per il dpb lab e per l’Italia, questo riconoscimento è un segnale importante.
“Fare scienza oggi significa lavorare in modo aperto, interdisciplinare e internazionale”, conclude Provenzi. “Le sfide dello sviluppo infantile e del sostegno alla genitorialità richiedono un dialogo continuo tra ricerca, cultura e società. E questo progetto ne è un esempio concreto”.