MEDICINA

Pavia riferimento nazionale per l'ipertensione polmonare: in due anni al San Matteo eseguite oltre 120 angioplastiche

Il Centro Chirurgia Ipertensione Polmonare del San Matteo supera le 120 angioplastiche: è il primo in Italia per numero di interventi

Pavia riferimento nazionale per l'ipertensione polmonare: in due anni al San Matteo eseguite oltre 120 angioplastiche
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Oltre 120 angioplastiche polmonari in due anni: Pavia riferimento nazionale per l'ipertensione polmonare cronica tromboembolica. Il Centro Chirurgia Ipertensione Polmonare di Pavia è oggi il programma più attivo in Italia per questa innovativa procedura terapeutica.

Pavia riferimento nazionale per l'ipertensione polmonare

A Pavia, la lotta contro l’ipertensione polmonare compie un importante passo in avanti. A poco più di due anni dall’introduzione dell’angioplastica polmonare, il Centro Chirurgia Ipertensione Polmonare (CCH2) della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo ha raggiunto un risultato di rilievo nazionale: oltre 120 procedure effettuate dal marzo 2023, posizionando il centro pavese come il più attivo in Italia nel campo.

Alternativa terapeutica per pazienti complessi

L’angioplastica polmonare rappresenta oggi una soluzione concreta per i pazienti affetti da ipertensione polmonare cronica tromboembolica (IPCTE) che non possono essere sottoposti all’intervento chirurgico di endoarteriectomia polmonare (EAP), considerato il trattamento di riferimento.

Tuttavia, in presenza di lesioni troppo periferiche o in pazienti con condizioni fragili e comorbilità, l’intervento chirurgico non è sempre eseguibile. In questi casi, si opta inizialmente per una terapia medica specifica, con l’obiettivo di rallentare l’evoluzione della patologia. Ma quando questa strategia non dà i risultati sperati, l’angioplastica entra in gioco come terza linea terapeutica, offrendo un’ulteriore possibilità di trattamento.

Una tecnica complessa

“L’ipertensione polmonare cronica tromboembolica è una malattia severa che conduce progressivamente a insufficienza cardiaca e respiratoria fino alla morte – spiega il professor Andrea Maria D’Armini, responsabile del CCH2 –. Quando la terapia farmacologica non funziona, l’angioplastica polmonare rappresenta l’unica alternativa”.

Andrea D'Armini

A differenza dell’angioplastica coronarica, quella polmonare non prevede l’uso di stent, ma solo l’azione dilatativa del palloncino. Inoltre, se il sistema coronarico è formato da pochi vasi principali, l’albero polmonare è composto da decine di rami, fino a 70-80 per paziente. Questo rende il trattamento ripetuto nel tempo e richiede un approccio altamente specialistico.

“È un programma che coinvolge una squadra multidisciplinare formata da radiologi interventisti e cardiologi emodinamisti – aggiunge D’Armini –. Ogni procedura è pianificata e adattata alle specificità di ciascun paziente”.

Il programma di EAP

Il programma di EAP a Pavia è attivo da oltre 30 anni, mentre la terapia medica specifica è disponibile da più di 15. L’angioplastica polmonare, invece, è un’opzione relativamente recente, ma ha già assunto un ruolo chiave nel percorso terapeutico.

Nel corso del 2024, il Centro ha accolto oltre 500 pazienti tra ricoveri ordinari e day-hospital. Ogni caso è stato valutato con attenzione per individuare il percorso più idoneo: chirurgia, terapia farmacologica o angioplastica.

Il traguardo raggiunto dal San Matteo testimonia l’eccellenza e la capacità innovativa del centro pavese, oggi riferimento nazionale per il trattamento di questa patologia. L’attività dell’équipe guidata dal professor D’Armini dimostra che un approccio integrato e altamente specializzato può fare la differenza nella vita di molti pazienti.

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