Pavia e la colomba pasquale, il dolce che salvò la città dai Longobardi: la ricetta
Dalla leggenda di Re Alboino alla tavola pasquale: il profumato simbolo di pace nato tra le mura di Pavia

Con l’arrivo della Pasqua, le tavole italiane si colorano di tradizione e profumo di mandorle: è tempo di colomba, il dolce che da decenni accompagna i festeggiamenti primaverili. Ma pochi sanno che dietro questo soffice impasto si celano storie affascinanti, sospese tra fede e diplomazia, miracoli e conquiste. Un simbolo che non è solo gastronomico, ma anche narrativo. Dalla leggenda di Re Alboino alla tavola pasquale: il profumato simbolo di pace nato tra le mura di Pavia
Pavia e la colomba pasquale
Quando si parla di colomba pasquale, il pensiero corre subito ai canditi, alle mandorle e alla glassa croccante. Ma pochi sanno che dietro questo dolce simbolo della Pasqua si cela una storia che ha avuto inizio proprio a Pavia, in un tempo in cui dolci e diplomazia andavano a braccetto.
Una colomba per salvare la città
Correva l’anno 572 d.C. e la città di Pavia era stremata da tre lunghi anni di assedio da parte dei Longobardi. A guidarli c’era il temibile Re Alboino, determinato a conquistare la città a tutti i costi. La resa sembrava ormai inevitabile, ma fu proprio allora che i pavesi ebbero un’intuizione geniale: trasformare la paura in un dono.
Per placare l’animo del sovrano e tentare un gesto di pace, prepararono un pane dolce, soffice, dalla forma di colomba (simbolo universale di pace) e lo offrirono ad Alboino. Il gesto colpì profondamente il re e i suoi soldati, tanto da indurlo a risparmiare la città dalla devastazione. Così, secondo la leggenda, la colomba pasquale nacque a Pavia come simbolo di salvezza e riconciliazione.
Un simbolo di pace che attraversa i secoli
Quella colomba, semplice ma carica di significato, ha attraversato i secoli trasformandosi nel dolce che conosciamo oggi. Oggi è sulle tavole di tutta Italia, ma il suo cuore, almeno secondo la tradizione pavese, batte tra le antiche mura della città longobarda.
Una leggenda che fa di Pavia non solo una testimone silenziosa di secoli di storia, ma anche culla di una delle più dolci tradizioni pasquali. Ogni morso racconta ancora quel gesto di speranza e quell’offerta simbolica che fermò la violenza con il linguaggio universale del cibo.
La fede e San Colombano: l’altra leggenda
Accanto alla leggenda pavese, un’altra storia affascinante lega la colomba pasquale alla fede cristiana. Protagonista è San Colombano, monaco irlandese approdato in Italia, che si trovò a dover affrontare un banchetto reale durante il periodo di Quaresima. Per non offendere la regina Teodolinda e restare fedele alla sua fede, benedisse la carne che gli veniva offerta, trasformandola miracolosamente in pane dolce.

La ricetta
Di seguito la ricetta della colomba pasquale tradizionale (per portare in tavola anche un po’ di Pavia):
Ingredienti:
- 500 g di farina manitoba
- 100 g di zucchero
- 100 g di burro morbido
- 2 uova + 1 tuorlo
- 150 ml di latte
- 25 g di lievito di birra fresco
- Scorza grattugiata di 1 limone e 1 arancia
- 1 bustina di vanillina
- 100 g di canditi (facoltativi)
- Mandorle intere e zucchero in granella per decorare
- Un pizzico di sale
Per la glassa:
- 1 albume
- 50 g di zucchero a velo
- Farina di mandorle q.b.
Preparazione:
Impasto iniziale: sciogliete il lievito nel latte tiepido, unitelo a 150 g di farina e lasciate lievitare per un’ora.
Secondo impasto: incorporate il resto della farina, lo zucchero, le uova, le scorze, la vanillina, il burro morbido e un pizzico di sale. Lavorate bene fino a ottenere un impasto liscio. Aggiungete i canditi se desiderati.
Lievitazione: versate l’impasto in uno stampo a forma di colomba e lasciate lievitare coperto per almeno 2-3 ore.
Decorazione: spennellate con la glassa preparata con albume, zucchero a velo e farina di mandorle. Cospargete con mandorle intere e granella.
Cottura: infornate a 180°C per circa 40-45 minuti. Fate raffreddare completamente prima di servire.