Nelle scuole primarie di Pavia arriva la favola del coniglio gay che si sposa, Salvini: "Giù le mani dai bambini"
Una favola con protagonisti gay scatena il dibattito: tra accuse di “indottrinamento” e difesa dei diritti
![Nelle scuole primarie di Pavia arriva la favola del coniglio gay che si sposa, Salvini: "Giù le mani dai bambini"](https://primapavia.it/media/2025/02/Marlon-Bundo-420x252.jpg)
E' polemica a Pavia per un libro per bambini distribuito alla primaria che racconta la storia di un coniglio gay che si sposa. Salvini: “Giù le mani dai bambini”.
La favola del coniglio gay
Un libro destinato alle scuole elementari di Pavia ha portato ad un acceso dibattito tra sostenitori e oppositori dell’educazione all’inclusione. Il volume, inserito nel progetto "Far bene per star bene", promosso dallo sportello antidiscriminazioni del Comune, racconta una favola con protagonisti omosessuali e ha suscitato reazioni contrastanti nel mondo politico e tra le associazioni familiari.
Il libro e il progetto educativo
La favola in questione narra la storia di due coniglietti gay che si innamorano e si sposano, trasmettendo un messaggio di accettazione e uguaglianza. Il testo è proposto alle classi terze delle scuole elementari nell’ambito del percorso “Dentro l’arcobaleno”, che affronta temi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere attraverso incontri della durata di due ore.
L’iniziativa fa parte di un programma più ampio che tocca anche altri ambiti, come la disabilità. Tuttavia, il modulo dedicato all’identità sessuale è quello che ha generato le reazioni più accese, soprattutto da parte di esponenti politici e associazioni pro-family.
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Accuse di “propaganda”
Il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, ha definito il progetto una “deriva ideologica” che contraddice la realtà biologica e i valori tradizionali. Sulla stessa linea si colloca l’associazione Pro Vita & Famiglia, il cui portavoce Jacopo Coghe denuncia il rischio di una “propaganda politica camuffata da contrasto al bullismo o educazione affettiva”.
Coghe chiede inoltre un intervento del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per regolamentare in modo più rigido queste iniziative e garantire il primato educativo della famiglia.
Salvini: “Giù le mani dai bambini”
Anche il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini è intervenuto sulla vicenda con un post su X, in cui ribadisce il diritto di ogni persona ad amare chi vuole, ma si oppone a quella che definisce una “pericolosa deriva ideologica woke” nelle scuole.
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“Giù le mani dai bambini! Conto che venga fatta presto chiarezza su quanto successo a Pavia”, ha scritto il leader della Lega.
Chiunque deve sempre essere libero di amare chi vuole.
Questo però non significa che i bimbi debbano essere indottrinati con pericolose derive ideologiche woke da parte di chi vorrebbe diffondere la fluidità di genere.
Giù le mani dai bambini!
Conto che venga fatta presto… pic.twitter.com/asFGVZpYYA— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) February 7, 2025
Inclusione o indottrinamento?
Il caso di Pavia accende i riflettori sul ruolo della scuola nell’educazione alle diversità. Da un lato, c’è chi sostiene che iniziative come questa siano fondamentali per combattere discriminazioni e pregiudizi. Dall’altro, chi teme che si superi il confine tra educazione e indottrinamento, reclamando maggiore controllo da parte delle famiglie.