I dati

Mense scolastiche, aumentano i costi per le famiglie: quanto si spende in provincia di Pavia

La città lombarda in cui si spende di più per la mensa è Bergamo, a livello nazionale guida la classifica Torino

Mense scolastiche, aumentano i costi per le famiglie: quanto si spende in provincia di Pavia
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Quanto costa garantire un pasto quotidiano a scuola ai propri figli? In media 97 euro al mese, almeno per le famiglie lombarde. È questo uno dei dati principali emersi dalla settima Indagine nazionale sulle mense scolastiche condotta da Cittadinanzattiva.

Ma quanto si spende in provincia di Pavia?

Mense scolastiche, costi in aumento

Secondo l’indagine, l’Emilia Romagna è la regione dove si spende di più per la mensa scolastica, con una media di 108 euro al mese, superando la Basilicata che deteneva questo primato lo scorso anno. In Lombardia la spesa media è di 97 euro, mentre la Sardegna si conferma come la regione più economica, con costi mensili che si aggirano sui 60 euro.

A livello cittadino, Barletta si distingue come il capoluogo meno oneroso, con un costo di appena 2 euro a pasto, sia per l’infanzia che per la primaria. Sul versante opposto, tra le città più costose, spiccano Torino con 6,60 euro a pasto per la scuola dell’infanzia e Livorno e Trapani che toccano i 6,40 euro per la primaria.

La spesa in provincia di Pavia

Un caso virtuoso è quello di Roma, che pur essendo una grande città metropolitana, riesce a mantenere un costo contenuto di circa 2.60 euro a pasto, per entrambe le tipologie scolastiche. Ma tornando alla Lombardia, il capoluogo di provincia in cui si spende di più è Bergamo. Paradossalmente, un po' come capita alla capitale, Milano è la più economica.

E Pavia? Con un costo mensile pari a 100 euro, si colloca nella parte alta della classifica regionale. Più costose della nostra città sono soltanto Bergamo, Sondrio e Brescia.

La classifica per i costi delle mense nelle scuole d'infanzia:

 Provincia  Costo medio  pranzo  Spesa  settimanale  Spesa  mensile
 Bergamo  € 5,50  €110  €990
 Brescia  €5,07  €101  €913
 Como  €4,97  €99  €895
 Cremona  €5,00  €100  €900
 Lecco  €4,90  €98  €882
 Lodi  €5,00  €100  €900
 Mantova  €4,71  €94  €848
 Milano  €3,63  €73  €653
 Monza  €4,10  €82  €738
 Pavia  €5,00  €100  €900
 Sondrio  €5,16  €103  €929
 Varese  €5,00  €100  €900
 Media  €4,84  €97  €871

 

La classifica per i costi delle mense nelle scuole primarie:

 Provincia  Costo  Giornaliero  Costo  Mensile  Costo  Annuale
 Bergamo  €5,50  €110  €990
 Brescia  €4,96  €99  €893
 Como  €4,97  €99  €895
 Cremona  €5,00  €100  €900
 Lecco  €4,90  €98  €882
 Lodi  €5,00  €100  €900
 Mantova  €4,71  €94  €848
 Milano  €3,63  €73  €653
 Monza  €4,10  €82  €738
 Pavia  €5,00  €100  €900
 Sondrio  €5,16  €103  €929
 Varese  €5,00  €100  €900
 Media  €4,83  €97  €869

 

Dati in lieve aumento, divario tra Nord e Sud

Nel complesso, le tariffe hanno subito un lieve aumento su base nazionale (+1%), ma con variazioni significative. In Sicilia, ad esempio, i costi sono cresciuti sensibilmente: +13% nella scuola dell’infanzia e oltre l’8% nella primaria. All’opposto, la Basilicata ha registrato un calo dei costi di circa il 6% in entrambi i livelli scolastici.

Dietro ai numeri si nasconde una realtà ancora più complessa. In Italia, solo un terzo delle scuole è dotato di una mensa (13.865 su 40.133 edifici), con forti squilibri territoriali: nel Sud, appena il 22% degli edifici scolastici dispone di questo servizio, percentuale che crolla al 13,7% in Sicilia e al 15,6% in Campania.

Al Nord, invece, la media si attesta intorno al 43,1%, con punte del 72% in Valle d’Aosta e oltre il 60% in Piemonte, Toscana e Liguria. Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) doveva colmare queste disparità. A dicembre 2024, 961 interventi risultano finanziati in tutta Italia: 489 al Sud e nelle Isole (pari al 50,88% del totale).

Tuttavia, solo il 37% dei fondi complessivi è stato effettivamente destinato a queste regioni, contro il 48,6% al Nord e il 14,7% al Centro. Ancora più eloquente il dato sugli investimenti per nuove costruzioni: su 516 interventi previsti, solo il 44% (228) riguarda il Mezzogiorno.

Il problema della povertà alimentare

Il report, disponibile sul sito ufficiale dell’organizzazione, prende in esame i costi per una famiglia tipo (tre componenti, reddito annuo lordo di 44.200 euro e ISEE di 19.900), calcolando la spesa per 180 giorni scolastici, senza considerare eventuali costi aggiuntivi.

Nell'indagine di Cittadinanzattiva si è poi trattato anche il tema della povertà alimentare in Italia. Nel 2024, il 23% delle famiglie italiane è a rischio povertà, una percentuale che sale al 42% tra i nuclei con tre o più figli minori. Di questi, il 10,4% vive in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale. Questi dati preoccupanti impongono interventi immediati e duraturi.

Uno strumento potenzialmente utile è il Fondo per il contrasto alla povertà alimentare a scuola, previsto dall’ultima legge di Bilancio e destinato ai Comuni per garantire l’accesso gratuito alla mensa agli alunni della scuola primaria in difficoltà economiche. Tuttavia, ad oggi, manca ancora il decreto attuativo necessario alla distribuzione delle risorse: un ritardo che rischia di vanificare l’efficacia dell’intervento.

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