Massimiliano Guido, dell'Università di Pavia, premiato per un progetto sul suono degli strumenti antichi
Il progetto internazionale di ricerca REM@KE si aggiudica un finanziamento di 8 milioni di euro
A Massimiliano Guido, professore del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, il Sinergy Grant dell'European Research Council. Premiato il progetto internazionale di ricerca REM@KE, un'indagine per indagare e ricostruire il suono degli strumenti storici a tastiera.
Premiato Massimiliano Guido
Oggi, martedì 5 novembre 2024, la presidente dell’European Research Council (ERC), Maria Leptin, ha annunciato i vincitori del prestigioso bando Synergy per l’anno 2024. Tra questi, c'è anche il nome di Massimiliano Guido, professore associato presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia. Il riconoscimento va a Guido in quanto coordinatore del progetto internazionale di ricerca REM@KE, che riceverà oltre 8 milioni di euro di finanziamento.
I progetti premiati sono circa il dieci percento (quest’anno 56) sui 548 presentati da studiosi di ogni disciplina. La selezione avviene sulla base dell’eccellenza scientifica e del riconoscimento dell’alto potenziale di sinergia, innovazione e impatto globale.
Il progetto REM@KE
Il progetto REM@KE, acronimo di Reconstructing Embodied Musical sound At the KEybord, ha come obiettivo principale la ricostruzione del suono degli strumenti storici a tastiera. L’indagine si propone di sviluppare nuovi mezzi teorici, empirici e pratici per esplorare la relazione complessa tra strumenti musicali e coloro che interagiscono con essi, tra cui costruttori, musicisti e ascoltatori.
Guido e il suo team intendono non solo analizzare la materialità degli strumenti, ma anche comprenderne l’impiego dinamico nella creazione musicale.
“Non stiamo parlando di oggetti statici, ma di come questi strumenti siano utilizzati attivamente nella musica”, ha dichiarato Guido.
Il Synergy è lo schema di finanziamento più prestigioso messo a disposizione dall’ERC, destinato a ricercatori che vogliono affrontare un argomento talmente complesso da richiedere il lavoro congiunto e innovativo di un gruppo di massimo quattro Principal Investigator, provenienti da background scientifici diversi.
Andrea Schiavio dell’Università di York, esperto in scienze cognitive applicate alla musica, e Joel Speerstra dell’Università di Göteborg, concertista e costruttore di strumenti, sono i due Principal Investigators e responsabili delle unità che lavoreranno insieme a Guido (Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali UNIPV sede di Cremona) per i prossimi sei anni.
Il primo compito sarà quello di selezionare un team internazionale di giovani ricercatrici e ricercatori le cui competenze coprano campi complementari: organologia, musicologia, scienze cognitive, ricerca artistica, conservazione e restauro, scienze applicate ai beni culturali, ingegneria informatica, digital humanities, acustica e modellazione fisica del suono.
“Vogliamo garantire un intervento radicale per preservare e comprendere questi strumenti, che sono a rischio di essere messi a tacere per sempre”, ha aggiunto Guido.
Uno degli aspetti innovativi di REM@KE è la sua integrazione con l’Embodied Cognition, una branca delle scienze cognitive che considera l’interazione tra mente, corpo e ambiente.
“Studieremo non solo gli strumenti, ma anche i gesti dei costruttori e degli interpreti, per arrivare a una comprensione più profonda dell’esperienza musicale”, ha spiegato Guido.
I risultati del progetto includeranno documentazioni tridimensionali e dinamiche degli strumenti storici, interventi di conservazione, costruzione di nuovi strumenti e risorse virtuali per musicisti e costruttori. Tutto il materiale sarà accessibile liberamente sul portale del progetto, creando un ambiente di ricerca collaborativa aperto a tutti.
Le sedi coinvolte, Pavia-Cremona, York e Göteborg, stanno già attirando l’attenzione di esperti e collaborazioni globali. Tra i sostenitori del progetto si annoverano ricercatori del Metropolitan Museum di New York e del Westfield Center for Historical Keyboard Studies della Cornell University.
“È un’enorme opportunità”, ha commentato Guido, esprimendo gratitudine verso l’ERC e le università coinvolte.
“Siamo onorati di avere questa possibilità e siamo entusiasti di portare la ricerca oltre i confini dell’accademia, coinvolgendo musicisti e appassionati”.