I parlamentari pavesi dichiarano guerra al cibo sintetico
Il Governo Meloni dichiara guerra alla "carne sintetica", ma cosa dice la scienza oltre la politica?
È partita anche a Pavia la grande mobilitazione della Coldiretti contro il cibo sintetico, con il via alla raccolta di firme su tutto il territorio nazionale. Tante sono le personalità che hanno già sottoscritto la petizione voluta dalla più importante Organizzazione agricola italiana.
Parlamentari pavesi contro il cibo sintetico
E lunedì 21 novembre 2022 la firmeranno anche i parlamentari pavesi: l’appuntamento è alle ore 9.00 al Palazzo Coldiretti di Pavia (Via A. Brambilla 34), dove arriveranno gli onorevoli Gianmarco Centinaio, Alessandro Cattaneo e Paola Chiesa, insieme anche all’europarlamentare Angelo Ciocca, al Presidente della provincia di Pavia Giovanni Palli e al Sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi.
"La petizione può essere sottoscritta in tutti i nove Uffici di Zona di Coldiretti Pavia presenti nella nostra provincia – sottolinea Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello locale. L’obiettivo – spiega ancora il Presidente di Coldiretti Pavia – è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte senza mucche fino al pesce senza mari. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali".
Un tema caro al Governo Meloni
"Garantisco che finchè saremo al governo sulle tavole degli italiani non arriveranno cibi creati in laboratorio". Cosi il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha tuonato sul tema in Senato.
"Desidero sgombrare il campo da qualsiasi equivoco, il governo è contrario a cibo sintetico e artificiale e ha intenzione di contrastare in ogni sede questo tipo di produzioni. Ritengo che il cibo sintetico rappresenti un mezzo pericoloso per distruggere ogni legame del cibo con la produzione agricola, con i diversi territori, cancellando ogni distinzione culturale, spesso millenaria, nell'alimentazione umana e proponendo un'unica dieta omologata, con gravissime ricadute sociali sui piccoli agricoltori. La nostra contrarietà è dal punto di vista ambientale, tenuto conto degli impatti negativi e delle forti emissioni prodotte dai bioreattori; dal punto di vista sociale, visto che rischiamo la desertificazione produttiva dei nostri territori dove allevamenti e imprese agricole rappresentano la prima forma di presidio e di custodia del territorio anche rispetto al dissesto idrogeologico; dal punto di vista sanitario, visto che non esistono studi consolidati sugli effetti del cibo sintetico sulla salute".
Ma cosa dice la scienza?
Gli esperti non demonizzano in questa maniera il cibo sintetico, vale infatti la pena ricordare che tantissimi prodotti che mangiamo con la certezza di stare attingendo al top della naturalità sono stati "modificati". Fra i casi più eclatanti le carote, che in natura non erano arancioni bensì violacee ma, nel Seicento, i contadini olandesi, per rendere omaggio a Guglielmo d'Orange decisero "a tavolino" di modificarle con una serie di manipolazioni.
La Fda ha completato una valutazione soprattutto per valutare la sicurezza del prodotto “carne sintetica” e stimolare la ricerca biotecnologica, che è importante in un mondo di cui pochi giorni siamo diventati 8 miliardi. L’innovazione alimentare resta un tema importante in questo contesto per garantire la produzione di alimenti sicuri. La questione è sicuramente divisiva. L'importante è mantenere una corretta informazione in merito, senza voler "spingere" senza criterio il trend, ma neppure con una demonizzazione ascientifica.