Cattedrale gremita e commossa a Pavia per la Messa in suffragio di Papa Francesco
Fedeli, religiosi e famiglie riuniti per una solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Sanguineti

Pavia si è raccolta in preghiera per Papa Francesco: ieri sera, in Cattedrale, la Messa in suffragio del Pontefice scomparso. Una celebrazione solenne presieduta dal vescovo Corrado Sanguineti
Il saluto a Papa Francesco
Nel cuore della città, la cattedrale di Pavia ha accolto mercoledì sera una folla numerosa e commossa per la celebrazione diocesana in suffragio di Papa Francesco. L’intera comunità si è stretta in un abbraccio spirituale attorno alla figura del Pontefice, testimoniando un affetto profondo e condiviso. A guidare la liturgia è stato il vescovo Corrado Sanguineti, affiancato da molti sacerdoti, religiosi e religiose, in un clima di raccoglimento e gratitudine.

Un pontificato di coraggio e comunione
Nel corso della celebrazione, monsignor Sanguineti ha voluto ricordare la testimonianza di Papa Francesco, definendola un esempio di amore radicale e di dedizione alla Chiesa fino all’ultimo respiro. L’evento ha rappresentato un momento di comunione esteso idealmente a tutte le comunità cristiane sparse nel mondo, unite nel cordoglio ma anche nella speranza.
È stato sottolineato anche il costante impegno del Pontefice verso una maggiore valorizzazione delle religiose, spesso lasciate ai margini rispetto al clero maschile. Francesco aveva più volte evidenziato l’urgenza di offrire loro reali opportunità di formazione e crescita, contrastando una mentalità clericale ancora troppo radicata in alcune strutture ecclesiastiche.
“Il suo amore appassionato per gli scartati e gli umili della terra, che l’ha portato a farsi voce di chi non ha voce, dei migranti, di popoli interi abbandonati alla miseria e al sottosviluppo o indegnamente sfruttati, il suo impegno per la pace, come profeta inascoltato dai grandi, la sua sollecitudine per il creato e per un’economia rispettosa dei poveri e della nostra casa comune, la sua disponibilità a entrare in rapporto con ogni persona, anche con chi si sente a volte ai margini della Chiesa per le sue condizioni e le sue scelte di vita, il suo annuncio di misericordia, espresso con gesti e parole, il suo desiderio di una Chiesa più essenziale, più aperta, più missionaria, ‘in uscita’ verso le periferie esistenziali di oggi, la sua volontà di avviare una riforma che toccasse stili e strutture della Chiesa, tutti questi tratti salienti del suo essere Papa hanno un’unica radice: il suo essere un innamorato di Gesù e del Vangelo, umile peccatore che vuole amare il suo Signore e servirlo nel volto dei fratelli e delle sorelle, nella carne sofferente dei poveri”.
E’ uno dei passaggi significativi dell’omelia che Mons. Corrado Sanguineti, Vescovo di Pavia, ha pronunciato nella serata di mercoledì 23 aprile durante la celebrazione
Cattedrale gremita
Tra i banchi della cattedrale erano presenti rappresentanti di associazioni e movimenti ecclesiali, famiglie, anziani, giovani. La varietà delle presenze ha confermato la capacità di Papa Francesco di essere punto di riferimento per tutti, grazie a un linguaggio inclusivo e aperto che ha saputo parlare al cuore di credenti e non credenti.

Nel momento conclusivo della celebrazione, la diocesi ha affidato l’anima del Pontefice al Risorto, ricordando la sua ultima benedizione impartita nel giorno di Pasqua. Un gesto semplice, ma dal forte significato simbolico, che ha suggellato il legame profondo tra Francesco e il popolo di Dio. La Chiesa pavese ha così espresso il proprio grazie, in un abbraccio collettivo che ha attraversato la liturgia, il silenzio e la preghiera.