Al Cardano l'incontro tra i giovani e il Pirellone
Autonomia differenziata, lavoro e partecipazione alla vita delle comunità sono stati alcuni dei temi affrontati questa mattina all'istituto tecnico industriale
"I giovani incontrano le Istituzioni - Sogni e bisogni tra democrazia e partecipazione". Era questo il titolo dell'incontro che nella mattinata di venerdì 21 ottobre, ha dominato la scena all'interno dell'istituto tecnico industriale Cardano in occasione della nona tappa del tour di ascolto e confronto organizzato da Regione Lombardia che ha avuto come obiettivo quello di formulare una legge ad hoc, prendendo atto proprio delle istanze giovanili di fronte alle sfide future e al rapporto con le istituzioni stesse.
Il resoconto della mattinata del Presidente Fermi
I giovani incontrano le Istituzioni a Pavia
Ad inaugurare la mattinata è stato il saluto della dirigente scolastica dell'Istituto tecnico industriale Cardano, Giancarla Gatti. Con la moderazione affidata al direttore della Provincia Pavese Andrea Filippi, subito dopo è arrivato l'intervento da parte dell’assessore all'Istruzione e formazione professionale del Comune di Pavia Alessandro Cantoni, il quale ha invitato le nuove generazioni a "mettersi al servizio delle istituzioni, fornendo contributi importanti. Siate critici e pretenziosi" ha aggiunto l'assessore pavese.
Nelle parole pronunciate poco dopo dal presidente dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale Alessandro Fermi, quindi, il senso dell'iniziativa voluta dal Pirellone:
"Quello di oggi è un momento che assume un importante significato. Poiché esce dalla logica secondo cui l'eterno Peter pan, una persona di mezz'età che milita nelle istituzioni e pensa con la propria testa cosa vogliono i giovani, abbia compreso le vere necessità. Lo spaccato giovanile infatti è ben diverso: chi oggi rappresenta le istituzioni, da una parte, e chi ha 18/19 anni dall'altra, avanza delle istanze che spesso non si incontrano".
Le domande degli studenti del Cardano
Spazio soprattutto alle considerazioni degli studenti. Il primo a dire la sua è stato Leonardo, che ha toccato il tasto autonomia: "Dal 2017 in Lombardia si è tenuto un referendum consultivo sull'autonomia. Passati cinque anni, quest'ultimo è rimasto lettera morta". Così ha risposto Fermi:
"Non siamo rimasti fermi. E' un tema già oggi previsto in Costituzione l'Autonomia differenziata. E' stato fatto un referendum per rafforzare questa richiesta. Referendum che ha dato esito estremamente positivo. Nel frattempo Regione ha proposto allo Stato di gestire 23 materie. Faccio un esempio, io vengo dalla provincia di Como. Chi gestisce il trasporto pubblico su acqua? Il Ministero. Noi abbiamo una serie di problemi: dall'Alto Lago a Como, per i trasporti. Da qui la centralità del dialogo con Roma che diventa difficile. Come Regione dunque non chiediamo più soldi ma una gestione più prossima e mirata rispetto ai servizi erogati sul territorio. Gestire localmente significa un servizio migliore, risparmi soldi e quelli che avanzano li investi proprio nelle attività. Sarà uno dei primi provvedimenti del nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni. Non è una battaglia egoistica da parte di una regione, ma la possibilità di migliorare il sistema delle autonomie in tutta Italia".
Il tema lavoro, poi, nella disamina di un altro studente, Tommaso. Che ha chiesto delucidazioni sullo stato dell'arte delle politiche. A tentare di rispondere alla domanda sugli sbocchi futuri per i giovani è stato il consigliere regionale Carlo Borghetti:
"Abbiamo un po' il fiato corto, dopo l'uscita non ancora definitiva dalla pandemia e l'ingresso in un'altra crisi, quella energetica. Serve dunque un approccio ottimista e diverso. Bisogna guardare alle vecchie professioni con occhi nuovi ed alle nuove con interesse. Per il vostro futuro lavorativo restano centrali la formazione e le competenze".
Quindi Luca, un altro allievo che si è focalizzato sul ruolo della Regione nell'orientamento per la scelta dei percorsi prima legati alla scuola superiore e poi all'Università. Un contributo, in tal senso, è giunto per bocca del consigliere regionale Giuseppe Villani:
"Potenziare l'attività di orientamento vuol dire cominciare un percorso ben prima della conclusione di un determinato ciclo scolastico. Regione ed ex provincia tornino ad assolvere quelle funzioni che rappresentano la prerogativa di questi ultimi".
Sulla partecipazione dei giovani alla vita politica del Paese si è soffermato inoltre un altro studente. Da qui il suggerimento del consigliere comunale di Pavia Daniele Comini:
"Il primo passo verso l'esperienza politica è quello di partecipare attivamente alla vita della comunità, attraverso un impegno civico e in base alle proprie passioni".
Il commento alla giornata dell'assessore comunale Quagliarini
Gli interventi successivi sono stati dedicati alle tematiche relative a: educazione civica, cultura e legalità, contrasto alla povertà educativa, partecipazione politica e volontariato. Del proprio contributo al mondo del volontariato ha parlato il consigliere comunale di Vigevano ed ex volontario di Croce Rossa, Emanuele Corsico Piccolini.
"Non sempre bisogna fare politica all'interno dei tavoli preposti. Ci può essere un impegno civico che si traduce nel volontariato. Ognuno di noi può fornire il proprio apporto, conoscendo solo in un momento successivo le istituzioni di cui magari, un giorno, poter far parte. Ma il percorso iniziale si lega soprattutto alle proprie attitudini. Ci sono tantissime opportunità".
I valori morali, ha spiegato la volontaria Irene intervenuta nella parte finale del dibattito, "mi hanno aperto le porte verso nuove conoscenze e competenze".
Il commento alla giornata del consigliere comunale Fraschini
Il sondaggio
Sul finire della mattinata come consuetudine il momento del sondaggio, uno strumento interattivo che è servito a far emergere quali sono sogni e bisogni che accomunano i giovani pavesi, il tutto in relazione a diversi aspetti della vita: da quella pubblica a quella privata. Nell'ordine dell'86% la famiglia, seguita dal denaro (50%) e gli amici (67%), è risultata in cima alla classifica di ciò che i giovani reputano come importante nel corso della loro esistenza. E giocoforza lo è pure lo stipendio - secondo l'88% dei votanti -quale elemento centrale nella sfera lavorativa, dove i ragazzi ritengono altresì importante fare carriera (è il pensiero del 67% di loro). Più critico il fronte del volontariato. Un'attività a cui si dedica soltanto il 30% degli intervistati. La causa principale è quella della mancanza di tempo. Poco più del 50% degli studenti del Cardano sostiene inoltre che la politica possa incidere sulla vita reale delle persone. Lo strumento di partecipazione preferito rimane quello del voto, per il 77% dei protagonisti del sondaggio. I temi economici, a detta degli stessi, rimangono prerogativa della politica stessa, è quanto sostiene il 72% di loro. Importante anche, per il 54%, ciò che viene fatto per l'ambiente e, per il 35%, il lavoro.