Tutta la verità sul sistema ferroviario lombardo

Tutta la verità sul sistema ferroviario lombardo
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In queste settimane, i candidati alle elezioni regionali e i comitati pendolari stanno animando il dibattito sul sistema ferroviario lombardo e pavese. È un tema rilevante per il nostro territorio, dato che Pavia è collocata sulla direttrice Milano-Genova, fondamentale per il traffico passeggeri e al centro della strategia europea per lo sviluppo del trasporto merci su ferro, da e per il Porto di Genova. Poco più a sud, sono attivi i cantieri per il Terzo Valico; un ulteriore progetto prevede il quadruplicamento tra Milano Rogoredo e Pavia, con la realizzazione di una nuova coppia di binari per raddoppiare la capacità dell’infrastruttura e regolarizzare la circolazione sul nodo.

Facciamo quindi chiarezza, andando a rispondere ad alcune domande sul tema. Quali sono i numeri relativi alla rete ferroviaria lombarda? Quanti cittadini si spostano in treno ogni giorno? Quali sono gli investimenti previsti per un miglioramento del servizio, in particolare per lo snodo di Pavia? 

Quali sono gli attori principali nella gestione della rete ferroviaria lombarda?

Come viene riportato in un articolo della testata Money dedicato al tema trasporti, l’operatore ferroviario in Lombardia è Trenord, società fondata nel 2011 dagli attuali azionisti, che la controllano pariteticamente al 50%: FNM, il principale Gruppo integrato nella mobilità sostenibile in Lombardia, e Trenitalia, controllata al 100% da FS Italiane SpA.. 

I 2070 km di rete ferroviaria e tutto ciò che vi giace (binari, stazioni, passaggi a livello) sono invece gestiti da altre aziende. 1740 km di binari, tra cui quelli pavesi, sono gestiti da Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo FS. I restanti 330 km da Ferrovienord, del Gruppo FNM. Treni e infrastrutture sono dunque gestiti da aziende diverse. 

Il 52% degli oltre 2000 km di rete è a binario unico. Cosa significa? Che anche per i treni esiste il senso alternato, come avviene per le auto. E se un treno è in ritardo o si guasta su un tratto di linea a binario unico, non è possibile superarlo o aggirarlo. La mappa delle linee lombarde – e dei binari unici – è pressocché invariata rispetto a 50 anni fa, a eccezione di potenziamenti tecnologici.

Ulteriore complicazione è il fatto che le due stazioni più importanti per la rete, Centrale e Cadorna, sono stazioni “di testa”: questo significa che quando i convogli arrivano al capolinea per proseguire il viaggio devono invertire il senso di marcia. Un sistema macchinoso che viene ovviato negli scali di recente realizzazione, tanto più se destinati a servizi come quelli di Alta Velocità. 

A Pavia, i collegamenti con Milano e verso Sud sono a doppio binario. Problema risolto? No, perché i due binari sono saturi in seguito alla crescita esponenziale del traffico ferroviario: ai collegamenti regionali si sono aggiunti il servizio suburbano della S13, l’AV, i treni cargo. 

Il servizio offerto ai cittadini lombardi risulta essere senza pari in Italia

Con 2200 corse al giorno, fra regionali, suburbane, aeroportuali, il servizio offerto ai cittadini lombardi risulta essere senza pari in Italia:. Nell’intero 2022 Trenord ha effettuato oltre 700mila corse, di cui l’83% ha circolato in orario. L’offerta di trasporto in Lombardia è cresciuta esponenzialmente rispetto a 50 anni fa, quando era di 500/600 corse al giorno. 

La Lombardia, inoltre, conta oltre 400 stazioni: ciò significa che il 77% dei comuni e il 92% dei cittadini hanno una stazione ferroviaria entro un raggio di 5 km. I cittadini lombardi che scelgono di muoversi in treno sono sempre in aumento: nel 2011 si muovevano in treno 405mila viaggiatori nei giorni feriali, mentre nel 2019 il dato era raddoppiato, raggiungendo gli 820mila passaggi giornalieri. Oggi, nonostante tutti i cambiamenti avvenuti post pandemia, le frequentazioni sono tornate a crescere fino a superare i 620mila passeggeri giornalieri. I viaggiatori e i treni di oggi devono transitare in stazioni e su binari pensati per il servizio di 50 anni fa. 

Trenord, fondata nel 2011, ha avuto in eredità una flotta dagli anni ’80

Trenord, in questo contesto, si trova a gestire un servizio dove un imprevisto anche minimo può ripercuotersi su tutta la rete con gravi conseguenze. Per capire meglio questo punto citiamo un esempio: l’orario prevede che le fermate nelle stazioni durino un minuto e, in stazioni molto frequentate o snodi strategici a, questa tempistica non sempre è sufficiente. Bastano pochi secondi di ritardo – l’attesa di un viaggiatore di corsa, un allungamento dei tempi di salita per la chiusura degli ombrelli, in una giornata di pioggia – per portare disordine al sistema e, di conseguenza, disagi ai viaggiatori.

Per migliorare le prestazioni del sistema ferroviario, occorre investire in modo coordinato e lungimirante su tutte le componenti che lo condizionano: flotta, tecnologie e infrastrutture. Ed è questo che è in parte mancato in Lombardia. Alla sua fondazione nel 2011, Trenord ha ereditato una flotta in larga parte obsoleta, comprendente mezzi che risalgono agli anni ’80 Per poter garantire un’offerta significativa e capillare come quella in Lombardia, sono stati necessari continui investimenti per il rinnovo della flotta, fino al piano di rinnovo che ha preso il via nel 2020, che porterà sui binari oltre 220 nuovi treni. 

Quali investimenti sono previsti per migliorare il servizio ferroviario pavese?

Dallo scorso dicembre, Trenord ha annunciato l’ingresso in servizio di tre nuovi treni Caravaggio sulla linea Milano-Pavia-Alessandria: è la prima comparsa dei convogli di ultima generazione nel Sud Lombardia. Ulteriori nuovi treni sono attesi sulle linee non elettrificate della provincia. 

Il nostro territorio sarà interessato da un progetto infrastrutturale che prevedrà il quadruplicamento fra Milano Rogoredo e Pavia, per un tratto complessivo di 29 km. Nell'agosto 2022 Regione Lombardia ha dato il via libera al progetto, che vedrà un primo step entro il 2026 con il completamento dei lavori fra Milano Rogoredo e Pieve Emanuele, 11 km, e un secondo step fino a Pavia con conclusione entro il 2030, 18 km.

Come spiegato sul sito di FS, il progetto consentirà un incremento complessivo di capacità passando da 10 treni/ all’ora per direzione dell'attuale linea a 20 treni all’ora per direzione. Al contempo verrà migliorata anche la regolarità della circolazione attraverso la specializzazione dei traffici sulle due linee.

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