Un dato sproporzionato

Concorso per OSS al San Matteo, la denuncia del sindacato: "Solo 63 candidati su 500 sono idonei"

FIALS Pavia sostiene che la selezione sia troppo restrittiva e chiede al Policlinico di garantire una procedura più inclusiva

Concorso per OSS al San Matteo, la denuncia del sindacato: "Solo 63 candidati su 500 sono idonei"
Pubblicato:

Un numero decisamente basso che ha spinto il sindacato che opera nel campo della sanità a intervenire.

Concorso per OSS, la denuncia del sindacato

Solo 63 candidati su oltre 500 sono risultati idonei nel concorso pubblico indetto dalla Fondazione IRCCS del Policlinico San Matteo per assumere nuovo personale OSS (Operatore Socio Sanitario). Un numero decisamente basso che ha spinto FIALS Pavia, il sindacato che opera nel campo della sanità, a intervenire.

La segreteria ha espresso preoccupazione per quanto riguarda gli esiti del recente concorso. Secondo FIALS, il dato appare sproporzionato e solleva interrogativi sulla procedura selettiva.

"Più chiarezza sui criteri adottati"

"È difficile comprendere – dichiarano Roberto Gentile e Claudio Amato della segreteria provinciale - come una platea tanto ampia sia stata drasticamente ridotta a meno del 13% degli ammessi. Chiediamo chiarezza sui criteri adottati. Se l’intento era rafforzare l’organico per migliorare i servizi, il risultato rischia di sortire l’effetto contrario".

Gentile e Amato

Una selezione fortemente restrittiva, sottolinea FIALS, che rischia non solo di compromettere la fiducia dei candidati nel sistema pubblico, ma anche di aggravare le criticità organizzative della struttura ospedaliera, già provata dalla grave carenza di OSS.

La richiesta al San Matteo

Non solo parole, ma anche azioni. FIALS Pavia ha formalmente chiesto all’amministrazione del San Matteo di predisporre una nuova procedura che sia più inclusiva e trasparente.

"Non si tratta di mettere in discussione la regolarità della Commissione, ma di incoraggiare un orientamento più in linea con il ruolo del servizio pubblico nella garanzia di un accesso meno rigido”, hanno concluso Gentile e Amato.