FINE DELL'EMERGENZA?

Peste Suina Africana, nessun caso da nove mesi: verso l’addio alle restrizioni nel Pavese

Regione e allevatori attendono segnali positivi da Bruxelles: intanto si accelera sugli indennizzi

Peste Suina Africana, nessun caso da nove mesi: verso l’addio alle restrizioni nel Pavese
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Dall’ottobre 2024 non si registrano nuovi casi di Peste Suina Africana in Lombardia, con i focolai confinati nel Parco del Ticino. Regione e allevatori sperano in un allentamento delle restrizioni già dall’autunno, mentre si accelera sull’erogazione degli indennizzi per le perdite subite.

Peste Suina Africana, nessun caso da nove mesi

A quasi un anno dall’ultimo focolaio, la Lombardia intravede la possibilità concreta di uscire dall’emergenza Peste Suina Africana. L’ultimo caso negli allevamenti risale all’ottobre 2024, e anche tra i cinghiali selvatici il contagio sembra ormai circoscritto a un’area limitata del Parco del Ticino, nel raggio di otto chilometri. Se l’estate confermerà il trend positivo, dall’autunno potrebbero decadere molte delle restrizioni ancora in vigore, soprattutto nel Pavese e nelle province limitrofe.

Verso la revisione delle zone rosse

“Nel mese di settembre il commissario Filippini si recherà a Bruxelles per ridiscutere con la Commissione europea il quadro delle misure restrittive", ha annunciato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi.

“Dalle prime interlocuzioni sembra che le zone di restrizione a Lodi, Cremona e nella Bassa Pavese possano essere revocate, e anche quella di Pavia verrebbe ridimensionata".

Alessandro Beduschi

Un’apertura che fa ben sperare gli allevatori, in ginocchio da mesi a causa dei vincoli sanitari e delle perdite economiche.

Siamo fiduciosi e naturalmente ci auguriamo che arrivi presto una svolta,” ha dichiarato Gianfranco Comincioli, presidente Coldiretti Lombardia. “La situazione è estremamente difficile da settembre 2023".

Gianfranco Comincioli, Presidente Coldiretti Lombardia

Gli indennizzi

Per compensare gli abbattimenti disposti durante l’emergenza, Regione Lombardia ha già distribuito tutti i 25 milioni di euro stanziati a livello locale. Dal Ministero dell’Agricoltura, invece, sono attesi 27,7 milioni di euro: di questi, 10 sono stati confermati solo la scorsa settimana, proprio alla vigilia di un’audizione in Consiglio Regionale.

“La nostra richiesta di audizione è stata evidentemente miracolosa,” hanno ironizzato i consiglieri regionali del Partito Democratico Matteo Piloni, Roberta Vallacchi e Giovanni Carra.

A oggi sono stati erogati circa 2,5 milioni di euro, ma il totale delle richieste ammonta a 39 milioni.

Contiamo di liquidare il 100% degli aventi diritto entro l’estate,” ha promesso l’assessore Beduschi. Ma la differenza tra i fondi disponibili e quelli richiesti resta ampia. “Ci sono delle differenze che devono ancora essere colmate. Vedremo che cosa ne scaturirà", ha sottolineato Comincioli.

Ora gli allevatori chiedono che si acceleri anche sugli indennizzi relativi al periodo successivo all’ottobre 2024, per coprire tutte le perdite subite in questi mesi di incertezza.