Garlasco, la Procura di Pavia rinuncia all'interrogatorio di Andrea Sempio
Il 37enne indagato per l'omicidio di Chiara Poggi non si era presentato martedì all'interrogatorio in Tribunale per un "errore formale nell'invito a comparire"

La Procura di Pavia rinuncia all'interrogatorio di Andrea Sempio che il 20 maggio scorso non si era presentato in Procura a causa di un errore formale nell'invito a comparire. La difesa del 37enne contesta gli indizi e si prepara all’incidente probatorio del prossimo 17 giugno.
Nessun interrogatorio per Andrea Sempio
La posizione di Andrea Sempio, 37 anni, è tornata al centro dell’attenzione giudiziaria nell’ambito del nuovo filone d’inchiesta sulla morte di Chiara Poggi, ma la Procura di Pavia fa un passo indietro: non sarà più convocato per l’interrogatorio.
Il 37enne, convocato martedì scorso in Tribunale, non si era poi presentato all'incontro a seguito di un errore tecnico contenuto nell’invito a comparire, in cui mancava l’avviso di possibile accompagnamento coattivo. Un vizio formale che ha spinto i suoi legali, Angela Taccia e Massimo Lovati, a considerare nulla la convocazione.
L'impronta 33
La difesa di Sempio, nel frattempo, lavora a una strategia per contrastare gli elementi finora raccolti dagli inquirenti. Tra questi, in particolare, la consulenza dattiloscopica che ha isolato un’impronta digitale – la numero 33 – sulla parete della scala dove fu rinvenuto il corpo della vittima. I legali intendono opporsi a tale elemento probatorio affiancando al procedimento un esperto dattiloscopico di parte, che collaborerà con l’ex comandante dei Ris, Luciano Garofano.
Accertamenti genetici
Un ulteriore snodo dell’inchiesta è previsto per il 17 giugno 2025, quando avrà inizio l'incidente probatorio. I consulenti Denise Albani e Domenico Marchigiani saranno incaricati di esaminare i reperti raccolti nella villetta di Garlasco teatro dell’omicidio e confrontare le tracce biologiche con il profilo genetico di Sempio e di altre persone, al fine di escludere o confermare presenze sulla scena del delitto.
L'impronta numero 10
Tra i reperti oggetto di attenzione ci sarà anche l’impronta numero 10, rilevata all’epoca sulla parte interna della porta d’ingresso. Allora non fu possibile attribuirla né stabilirne la natura. Le nuove tecnologie forensi, però, potrebbero ora consentire l’estrazione di materiale genetico utile alle indagini.