Dopo l’esondazione del Ticino si spalano acqua e fango: salvati 19 cani e 3 volontarie bloccati in una cascina
La piena si ritira mentre proseguono gli interventi di soccorso e assistenza

La piena del Ticino si ritira: in via Milazzo si spalano acqua e fango, mentre proseguono gli interventi di soccorso e assistenza agli animali. Il racconto di una comunità che riparte.
La piena si ritira
Mentre il fiume Ticino torna lentamente nel suo alveo, in via Milazzo a Pavia si cerca di tornare alla normalità. Il peggio sembra essere passato: l’acqua si ritira al ritmo di 10 centimetri l’ora e i residenti, ancora provati, rimettono in ordine i locali invasi dal fango. Tra secchi, pale e silenzi, ci si aiuta come si può. La voglia di raccontare è poca, ma la solidarietà tra vicini è forte.
Strada riaperta: "Emergenza finita"
"Emergenza finita. Il livello del Ticino è tornato alla normalità e siamo pronti a riaprire gradualmente Borgo Basso. Grazie a tutte e tutti per la pazienza, la collaborazione e l’aiuto concreto durante queste giornate", quanto affermato dal Sindaco Michele Lissia in un post su Facebook.
Intanto la Protezione civile ha installato idrovore in vari punti della zona per prosciugare le cantine ancora sommerse, riuscendo a raccogliere fino a 5.000 litri d’acqua ogni ora.
Salvataggio del cane tra gli orti di via Don Bosco
Tra gli interventi più toccanti, quello avvenuto venerdì sera in via Don Bosco: i vigili del fuoco sono intervenuti per salvare un cane rimasto bloccato in una casotta negli orti, completamente circondata da due metri d’acqua. L’animale non aveva via di fuga. Grazie a mezzi e tecniche fluviali, i soccorritori lo hanno raggiunto, messo in sicurezza e portato in salvo.

Cani malati intrappolati e volontarie senza luce
Non solo quel cane: anche nella zona di Costa Carolina l’emergenza ha colpito duramente. In una cascina erano rimasti intrappolati diversi cani malati, accuditi da tre volontarie che hanno scelto di restare sul posto nonostante l’assenza di corrente elettrica, pur di non lasciare soli gli animali bisognosi di cure.

Venerdì la struttura era irraggiungibile via strada, Lav Oltrepò è stato in presidio davanti alla struttura fino all’arrivo dei soccorsi. In aiuto sono giunte anche associazioni come Meta Milano e Cuori Liberi.
Non appena la situazione lo ha permesso, sette pitbull sono stati trasferiti al rifugio Progetto Aquila, mentre gli altri cani sono stati sistemati in stalli temporanei. La macchina della solidarietà si è attivata rapidamente: coperte, cibo e materiale di prima necessità sono stati portati sul posto. L’esondazione ha portato via tutto, compresi i guinzagli, ma non la volontà di aiutare.