CRONACA

Non accettano la sua emancipazione, genitori condannati per decenni di abusi sessuali e violenze sulla figlia

Sette anni al padre per violenza sessuale e maltrattamenti, quattro alla madre per le sevizie. La giovane vittima ha trovato il coraggio di denunciare anni di sofferenze

Non accettano la sua emancipazione, genitori condannati per decenni di abusi sessuali e violenze sulla figlia
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Genitori condannati per abusi e maltrattamenti nei confronti della figlia: non accettavano la sua emancipazione. Il padre condannato a 7 anni per violenza sessuale e maltrattamenti, la madre condannata a 4 anni per sevizie.

Maltrattamenti e abusi

Il Tribunale di Pavia ha emesso una sentenza esemplare nei confronti di una coppia di genitori, ritenuti colpevoli di anni di abusi e maltrattamenti inflitti alla loro stessa figlia. La motivazione sarebbe legata al non accettazione dell'emancipazione della ragazza. Alla fine la giovane, studentessa in un istituto della provincia, ha trovato la forza di denunciare l'incubo vissuto per circa un decennio, sin dalla sua infanzia.

Genitori condannati

La sentenza infligge una pesante condanna al padre: sette anni di reclusione per i reati di maltrattamenti e violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima e dal vincolo di parentela. Anche la madre è stata ritenuta responsabile, sebbene "solo" per i maltrattamenti, e dovrà scontare quattro anni di carcere. Entrambi i genitori, al momento, rimangono in stato di libertà. 

70mila euro di provvisionale

Il tribunale non si è limitato all'aspetto penale della vicenda. Ha infatti stabilito anche una provvisionale di 70mila euro in favore della ragazza che ha subito le violenze. Un risarcimento è stato previsto anche per gli altri due figli della coppia, fratello e sorella minori della vittima, che si erano costituiti parte civile attraverso un curatore speciale: per loro sono stati disposti 15mila euro a testa. I due giovani si trovano attualmente all'estero, nel Paese d'origine della famiglia, dove sarebbero stati portati dagli stessi genitori. L'ammontare definitivo del risarcimento complessivo sarà stabilito in un successivo giudizio civile.

Quadro familiare agghiacciante

La drammatica vicenda era venuta alla luce nel settembre del 2023, quando la giovane, dopo essere uscita da scuola, non aveva fatto ritorno a casa, scegliendo invece di rivolgersi alle forze dell'ordine per raccontare gli anni di abusi subiti. La sua denuncia ha portato alla ricostruzione di un quadro familiare agghiacciante, fatto di violenze fisiche e psicologiche perpetrate da entrambi i genitori.

Tra gli episodi più cruenti emersi durante le indagini, le accuse parlano di percosse con tubi di gomma inflitte sia a lei che alla sorella minore. In un'occasione, la madre le avrebbe legate schiena contro schiena con il filo per stendere il bucato, imbavagliandole con della stoffa per soffocare le loro grida prima di picchiarle.

Le restrizioni imposte alla giovane non si limitavano alle violenze fisiche. Secondo le incriminazioni, per un periodo era stata costretta a frequentare sia la scuola araba che quella italiana, venendo al contempo obbligata a svolgere le faccende domestiche e privata della possibilità di frequentare o parlare con ragazzi.

Oggi, la ragazza vive lontano da quell'incubo, nel tentativo di ricostruire la propria vita dopo anni di sofferenze. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.

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