Garlasco, concessa la semilibertà ad Alberto Stasi: il Tribunale di Sorveglianza di Milano dice "Si"
Il 41enne, condannato per l'omicidio di Chiara Poggi, potrà lasciare il carcere di giorno per lavorare e partecipare ad attività di reinserimento sociale

Il Tribunale di Sorveglianza di Milano concede la semilibertà ad Alberto Stasi: il 41enne, potrà uscire dal carcere di Bollate di giorno per lavorare e partecipare ad attività di reinserimento sociale.
Attualmente, Stasi può già uscire dal carcere per lavorare come contabile in un’azienda, grazie al permesso ottenuto nel 2023. La semilibertà, gli permetterà invece di trascorrere la giornata quasi interamente fuori dal carcere, rientrando soltanto in serata.
Concessa la semilibertà ad Alberto Stasi
A quasi diciotto anni dal delitto di Garlasco, e dopo un decennio dietro le sbarre, per Alberto Stasi si apre ora uno spiraglio di libertà. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha infatti concesso al 41enne la semilibertà, misura che gli permetterà di trascorrere parte della giornata fuori dal carcere per svolgere attività lavorative e sociali, con l’obbligo di rientro serale nel penitenziario di Bollate.
La condanna
Stasi era stato condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni di reclusione per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. La decisione arriva nonostante il parere contrario della Procura generale, che solo pochi giorni fa si era espressa negativamente sull’istanza presentata dalla difesa dell’uomo.
L'Intervista alle Iene
A pesare sul giudizio negativo della Procura c’è anche un’intervista rilasciata da Stasi alla trasmissione Le Iene, senza autorizzazione. Un episodio che ha portato la sostituta procuratrice generale Valeria Marino a chiedere il rigetto dell’istanza o, in subordine, un rinvio per chiarire meglio le circostanze del caso.
Valutazioni positive
Alla base della decisione dei giudici del Tribunale di Milano vi sono invece le valutazioni positive espresse dagli operatori e dagli educatori del carcere, che hanno seguito il percorso di Stasi negli ultimi anni. La sua condotta in carcere e l'impegno mostrato nelle attività di reinserimento sono stati ritenuti compatibili con la concessione della misura alternativa.
Affidamento in prova
La semilibertà potrebbe essere solo un passaggio intermedio: tra non molto, Stasi potrà infatti tentare anche la strada dell’affidamento in prova ai servizi sociali, accessibile ai detenuti che abbiano meno di quattro anni di pena da scontare. Tenendo conto delle riduzioni previste dalla liberazione anticipata, il fine pena potrebbe arrivare nel 2028 o, al più tardi, nel 2029.