CRONACA

Corruzione e stalking, chiesto il giudizio immediato per tre carabinieri e un imprenditore

La procura di Pavia chiede il rito immediato per i quattro indagati nell'ambito dell'inchiesta Clean 2

Corruzione e stalking, chiesto il giudizio immediato per tre carabinieri e un imprenditore
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Inchiesta Clean 2, la procura di Pavia chiede il rito immediato per i quattro indagati: tra le accuse corruzione, peculato e stalking.

Clean 2: rito immediato per gli indagati

La Procura di Pavia ha avanzato una richiesta di giudizio immediato per quattro individui coinvolti l'inchiesta Clean 2: Antonio Scoppetta, Carabiniere Forestale; Maurizio Pappalardo, ex comandante del Nucleo Informativo del Comando Provinciale di Pavia; Daniele Ziri, brigadiere del NIL; e l’imprenditore Carlo Primo Baiocchi. Gli imputati si trovano a dover rispondere di gravi accuse, tra cui corruzione, induzione indebita, peculato e stalking, in un contesto che ha minato la fiducia nelle istituzioni locali.

Le indagini

Le indagini hanno rivelato dettagli inquietanti. Antonio Scoppetta, all'epoca in servizio presso la Procura di Pavia, sarebbe stato coinvolto in una serie di atti illeciti insieme a Pappalardo, che gli avrebbe fornito denaro, vantaggi e favori in cambio di atti contrari ai suoi doveri ufficiali. Tra le accuse più gravi spicca quella di aver manipolato indagini e fornito informazioni riservate, con l’intento di danneggiare l’ex fidanzata di Pappalardo. La vicenda ha preso una piega ancora più preoccupante quando è emerso che i due avrebbero perseguitato la donna, utilizzando anche altri membri dell’arma per sorvegliarla.

Pappalardo, inoltre, è accusato di peculato per l’utilizzo dei veicoli di servizio per scopi personali, dimostrando un comportamento sistematico di abuso delle risorse pubbliche. Non meno rilevante è la questione della villa acquistata da Scoppetta a un prezzo nettamente inferiore rispetto al valore di mercato. Secondo l'ipotesi investigativa, l’imprenditore Baiocchi avrebbe subito una forte pressione per accettare condizioni economiche sfavorevoli, in cambio della garanzia di un “cordone sanitario” sui controlli del cantiere, promesso da Scoppetta e Ziri.

Le misure cautelari

La richiesta di rito immediato si fonda sulla gravità delle prove raccolte, tra cui dichiarazioni di coimputati e documentazione incriminante. Per alcuni dei coinvolti, come Pappalardo e Scoppetta, è già stata disposta la custodia cautelare, con Pappalardo agli arresti domiciliari e Scoppetta in carcere. Per Ziri e Baiocchi, invece, la richiesta di giudizio immediato si basa su evidenze emerse durante l'incidente probatorio.

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