TUTTO RIMANDATO

La Procura di Pavia contesta la nomina del genetista Giardina: cosa succederà ora?

Il nome di Emiliano Giardina, genetista forense indicato come perito super partes, è stato messo in discussione dai pubblici ministeri

La Procura di Pavia contesta la nomina del genetista Giardina: cosa succederà ora?
Pubblicato:

Caso Poggi: l’incidente probatorio parte tra polemiche e ricusazioni. La Procura di Pavia contesta la nomina del genetista Giardina: cosa succederà ora?

Incidente probatorio

L’udienza che avrebbe dovuto aprire formalmente l’incidente probatorio sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, si è trasformata in un campo di battaglia giudiziaria. L’obiettivo della mattinata in ieri, in tribunale a Pavia, era la nomina del perito incaricato di effettuare gli accertamenti genetici fondamentali per chiarire il ruolo di Andrea Sempio, oggi 37enne e nuovamente indagato nell’indagine riaperta dalla Procura di Pavia.

Ma i toni e le strategie adottate dalle parti hanno subito spostato il focus su un’altra questione: la legittimità e imparzialità di chi dovrebbe guidare le analisi.

Contestata la nomina del genetista Giardina

Il nome di Emiliano Giardina, genetista forense inizialmente indicato come perito super partes dalla giudice Daniela Garlaschelli, è stato messo in discussione dai pubblici ministeri Stefano Civardi e Valentina De Stefano. A motivare la richiesta di ricusazione, una vecchia intervista del 2017 alla trasmissione “Le Iene”, in cui Giardina si era espresso sulla tracciabilità della prova biologica trovata sotto le unghie della vittima. Secondo la Procura, quelle dichiarazioni pregiudicherebbero la sua neutralità.

Luciano Garofano

Questo affondo ha dato il via a un effetto domino. Le difese di tutte le parti coinvolte hanno cominciato a sollevare obiezioni incrociate sulla presenza di consulenti tecnici, chiedendo esclusioni reciproche e alimentando un clima di diffidenza generale. I legali di Alberto Stasi ( l’ex fidanzato di Chiara Poggi, già condannato in via definitiva a 16 anni di carcere) hanno chiesto di estromettere il generale Luciano Garofano, ex comandante del RIS, nominato come consulente della difesa di Sempio. Una richiesta definita infondata dalla controparte, che ha replicato ricordando come Garofano non avesse mai preso parte attiva agli accertamenti nel 2007.

Carlo Previderè

Nel frattempo, la difesa di Sempio ha chiesto di escludere tutte le consulenze di parte, inclusa quella dell’esperto incaricato dalla Procura, Carlo Previderè, riaprendo il dibattito sulla scientificità e imparzialità degli accertamenti eseguiti in questi anni. Il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, ha criticato aspramente la strategia dell’accusa, accusandola di basarsi su informazioni divulgate da fonti mediatiche piuttosto che su dati tecnici processualmente verificabili. Anche il rappresentante legale di Marco Poggi, padre della vittima, ha sollevato la necessità di coinvolgere un esperto in statistica, vista la complessità dell’interpretazione genetica in gioco.

Cosa succederà

La giudice Garlaschelli si è riservata la decisione sulle numerose istanze sollevate. Se la ricusazione di Giardina sarà accolta, sarà necessario trovare un altro esperto che non abbia mai espresso pubblicamente valutazioni sul caso, un’impresa tutt’altro che semplice in un’indagine seguita per anni dai media.

L’incidente probatorio, snodo cruciale di questa nuova fase giudiziaria, dovrà infatti fare luce su diversi reperti, inclusa la documentazione della traccia biologica rilevata sulle unghie della vittima, impronte digitali e altri oggetti sequestrati nella villetta di via Pascoli a Garlasco.

Ma prima, servirà una figura super partes ritenuta imparziale da tutte le parti. Solo allora si potrà finalmente passare dalle schermaglie procedurali all’accertamento della verità.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali