Con nuovi dazi americani a rischio l’export di cibo pavese cresciuto del 50% in 10 anni
Coldiretti lancia l’allarme: “Così si penalizza la qualità italiana e si premia l’imitazione”

Dazi USA e accordi UE-Mercosur: doppia minaccia sul cibo pavese. L’export agroalimentare pavese verso gli Stati Uniti cresce del 50% in dieci anni, ma ora rischia il crollo. Coldiretti lancia l’allarme da Mortara: “Così si penalizza la qualità italiana e si premia l’imitazione”.
Export pavese penalizzato dai dazi americani
Il futuro dell’agroalimentare pavese si gioca su due tavoli internazionali: quello dei dazi americani e quello dei trattati commerciali europei.
Da un lato, i nuovi dazi annunciati da Donald Trump rischiano di spezzare il volano dell’export verso gli Stati Uniti. Dall’altro, l’accordo UE-Mercosur minaccia la competitività dei prodotti italiani, aprendo le porte a merci sudamericane prodotte con standard inferiori. A lanciare l’allarme è Coldiretti Pavia durante il convegno “Mercosur e agricoltura: minacce globali, sfide locali”, svoltosi a Mortara.
L’evento ha riunito figure chiave del panorama agricolo e istituzionale nazionale, tra cui Ettore Prandini (Presidente Coldiretti), Silvia Garavaglia (Presidente Coldiretti Pavia) e Giulio Tremonti (Presidente Aspen Institute Italia). Obiettivo: fare il punto su una situazione che, tra barriere tariffarie e concorrenza sleale, rischia di mettere in crisi l’intero comparto agroalimentare pavese.

Export pavese: +50% in 10 anni
Secondo i dati presentati, l’export di cibo e bevande da Pavia agli USA è cresciuto del 50% nell’ultimo decennio, passando da 6,5 a oltre 9,5 milioni di euro. Una crescita importante, ora minacciata dai nuovi dazi americani che Coldiretti stima possano generare un rincaro di 1,6 miliardi di euro per i consumatori statunitensi, con conseguenze dirette sulle vendite italiane e un vantaggio per i prodotti “italian sounding”.

Ma non è solo Washington a preoccupare. Anche Bruxelles, con l’accordo di libero scambio con i Paesi Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay), rischia di destabilizzare il settore.
“L’intesa -denuncia Coldiretti- non garantisce parità di condizioni. In Sudamerica sono ancora in uso sostanze vietate in Europa, e le carni importate potrebbero entrare nel mercato europeo a dazio zero”.

Timori ambientali e sanitari
Oltre al danno economico, ci sono timori ambientali e sanitari. L’impiego di antibiotici vietati in UE, l’uso di pesticidi non autorizzati e la deforestazione massiccia per produrre carne a basso costo sono solo alcune delle criticità sollevate durante il convegno.
“Non siamo contrari agli accordi commerciali – chiarisce Coldiretti – ma serve reciprocità. Senza regole comuni, l’agricoltura europea perde e i consumatori rischiano”.
La richiesta agli enti europei è chiara: rivedere il trattato UE-Mercosur e attivare strumenti concreti per contrastare i dazi americani, puntando su innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione.
“L’Europa deve parlare con una sola voce – conclude Prandini – e investire nel rilancio dell’agricoltura, semplificando e rendendo le imprese più competitive”.