Pavia guida l’innovazione nella Nutrizione Clinica, lanciato il progetto "Mission on Clinical Nutrition 2030"
Un’iniziativa nata dalla collaborazione tra il San Matteo e l’Istituto Superiore di Sanità per garantire cure nutrizionali di qualità su tutto il territorio nazionale

La Nutrizione Clinica al centro del Sistema Sanitario Italiano: lanciato il progetto "Mission on Clinical Nutrition 2030" organizzato con il Policlinico San Matteo di Pavia. Un piano nazionale per garantire un’assistenza nutrizionale tempestiva e di qualità a tutti i pazienti, con una forte integrazione nei percorsi diagnostico-terapeutici e formativi.
La nutrizione clinica
Il 21 marzo 2025, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha ospitato un evento di grande rilevanza per il futuro della nutrizione clinica in Italia. Il “MeNS – Medical Nutrition Summit – Le sfide del futuro della Nutrizione Clinica” ha riunito esperti del settore con l’obiettivo di delineare le sfide e le soluzioni per migliorare la nutrizione dei pazienti all’interno del sistema sanitario nazionale.
L'incontro, organizzato in collaborazione con la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, ha visto la partecipazione di figure di spicco come Riccardo Caccialanza, direttore della SC Dietetica e Nutrizione Clinica del Policlinico San Matteo, che ha anche ricoperto il ruolo di responsabile scientifico dell’iniziativa. Con lui, hanno preso parte Marco Sillano e Umberto Agrimi dell'ISS, Paolo Pedrazzoli, direttore del Dipartimento Oncologico, e Alessandro Venturi, presidente del Policlinico di Pavia.
Lo screening nutrizionale
Al centro dell’evento è stato presentato il progetto Mission on Clinical Nutrition 2030, una proposta che mira a strutturare un piano nazionale per migliorare l'assistenza nutrizionale in Italia. L’iniziativa si propone di garantire che ogni paziente possa ricevere un’assistenza nutrizionale tempestiva, adeguata e di qualità, in ogni fase del suo percorso terapeutico.
Uno degli aspetti centrali del progetto è l’introduzione obbligatoria dello screening nutrizionale in tutti i percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali (PDTA) a livello nazionale. Questo screening, realizzato da team multidisciplinari con strumenti validati, permetterà di individuare tempestivamente i pazienti a rischio di malnutrizione, offrendo loro una valutazione e un trattamento personalizzato e tempestivo.
Reti Regionali di Nutrizione Clinica
Il progetto prevede anche la creazione di Reti Regionali di Nutrizione Clinica, che fungeranno da centri di riferimento per garantire un coordinamento omogeneo a livello nazionale. Tali reti avranno l’obiettivo di favorire la collaborazione tra esperti e di uniformare la gestione delle terapie nutrizionali, tra cui l’utilizzo di alimenti a fini medici speciali (AFMS) e la nutrizione artificiale, sia ospedaliera che domiciliare.
Un altro punto cruciale è l’integrazione della nutrizione clinica nei percorsi formativi universitari e nelle scuole di specializzazione, affinché la disciplina diventi una parte fondamentale della formazione del personale sanitario. A supporto del piano, sarà istituito un Osservatorio Nazionale per monitorare costantemente le pratiche nutrizionali e garantire l'adozione di approcci scientificamente validati.
Sostenibilità economica e qualità di vita dei pazienti
Riccardo Caccialanza, responsabile scientifico del progetto, ha sottolineato come il Mission on Clinical Nutrition 2030 rappresenti un passo fondamentale per rafforzare la nutrizione clinica nel sistema sanitario italiano. Secondo Caccialanza, l’iniziativa non solo migliorerà la qualità della vita dei pazienti, ma avrà anche un impatto positivo in termini di efficienza e sostenibilità economica per il sistema sanitario.
“Il Mission on Clinical Nutrition 2030 è un passo fondamentale per rendere la nutrizione clinica un pilastro centrale del sistema sanitario italiano – ha commentato Caccialanza, direttore SC Dietetica e Nutrizione Clinica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e responsabile scientifico del progetto -. Garantire l'accesso a cure nutrizionali efficaci e omogenee rappresenta non solo un miglioramento della qualità della vita dei pazienti, ma anche un’opportunità per il rafforzamento del nostro sistema sanitario dal punto di vista dell’efficienza ed anche in termini economici”.
Francesco De Lorenzo, presidente della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO), ha enfatizzato l’importanza della nutrizione clinica per i pazienti oncologici, sottolineando la necessità di un’integrazione tra le Reti Regionali di Nutrizione Clinica e le Reti Oncologiche Regionali (ROR).
"Le Associazioni di pazienti – afferma De Lorenzo, Presidente Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) - da anni rivendicano la centralità della nutrizione clinica in ogni fase dei percorsi terapeutici, realizzabile solo attraverso l’attivazione di Reti Regionali di Nutrizione Clinica e, più in particolare per l’oncologia, nell’ambito delle più ampie Reti Oncologiche Regionali (ROR)".
Combattere la disinformazione
Infine, il progetto prevede anche l’intensificazione delle campagne educazionali per contrastare la disinformazione riguardo la nutrizione. Le campagne mirano a fornire ai pazienti informazioni scientifiche accurate sul loro stato nutrizionale e sulle opzioni terapeutiche disponibili, contribuendo a costruire una cultura di salute più consapevole e informata.
(Foto di copertina: i relatori)