Alla scoperta del patrimonio industriale

Le ex acciaierie Breda a Sesto San Giovanni e l'Ecomuseo del Freidano a Settimo Torinese

L’Italia possiede un patrimonio industriale preziosissimo: non parliamo di vecchie fabbriche, bensì di edifici, strumentazioni e macchine che testimoniano ingegno e capacità dell’uomo.

Le ex acciaierie Breda a Sesto San Giovanni e l'Ecomuseo del Freidano a Settimo Torinese
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L’Italia possiede un patrimonio industriale preziosissimo. Non parliamo di vecchie fabbriche, bensì di edifici, strumentazioni e macchine che testimoniano ingegno e capacità dell’uomo. In questa seconda puntata scopriamo il Parco Archeologico Industriale ex Breda di Sesto San Giovanni e l'Ecomuseo del Freidano a Settimo Torinese.

Il Parco Archeologico Industriale ex Breda: là dove si colava acciaio e picchiavano i magli

Là dove una volta si movimentavano ferro e rottami, dove si colava acciaio e il rumore di magli e martelli non smetteva mai, oggi si può passeggiare nella natura e, magari, assistere a qualche spettacolo musicale anche di livello internazionale. Siamo a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, nel Parco Archeologico Industriale ex Breda, nello spazio un tempo occupato, appunto, dalle acciaierie Breda.

Il Carroponte

L’area è dominata dall’imponenza del Carroponte, una “gabbia” metallica alta 20 metri, larga 60 e lunga 200, rimasta in attività fino agli anni ’80, restaurata e trasformata in un’arena sede di concerti estivi e di esposizioni artistiche: sotto queste volte d’acciaio si sono esibiti grandissimi nomi della scena italiana e internazionale, da Francesco De Gregori a Emis Killa, da Loredana Bertè agli Afterhours.
Oltre al carroponte, costituito da due file di colonne e di travi che un tempo sorreggevano sette gru a ponte della portata di tre, dieci e quaranta tonnellate, il Parco raccoglie anche altre testimonianze del passato industriale di Sesto San Giovanni. Lì a fianco, infatti, c’è una Locomotiva FS 830 (unità 017) di produzione Breda. Costruita nel 1906, ha viaggiato per trent’anni, fino al 1936, sulla rete delle Ferrovie dello Stato Italiane e nel 2006, centenario della sua costruzione, dopo essere stata restaurata è stata collocata all’interno del parco e protetta da una copertura in plexiglass.
Lì vicino c’è un carro utilizzato per il trasporto delle lingottiere che, insieme alla locomotiva, testimonia l’importanza del sistema ferroviario all’interno del contesto industriale urbano, soprattutto per il servizio di collegamento fra i diversi siti cittadini di lavorazione.

Lo Spazio Mil

Si può, inoltre, visitare lo Spazio MIL (Museo dell’Industria e del Lavoro), un grande edificio in mattoni rossi a vista della prima metà degli anni trenta, un tempo adibito a magazzino ricambi della Breda Siderurgica, dove si può ammirare un grande maglio a vapore (alto 5 metri e dal peso di circa 15 tonnellate), costruito dalla Breda tra il 1910 e il 1920 e utilizzato fino alla fine degli anni Ottanta: la grande mazza battente di acciaio poteva sviluppare una forza di millecinquecento chilogrammi per metro quadrato e per il suo funzionamento era necessario l’intervento di due o tre operai.

L’Ecomuseo del Freidano a Settimo Torinese: tra mulini e turbine

Ci spostiamo in Piemonte e ci immergiamo nella natura dell’Ecomuseo del Freidano. Siamo, appunto, lungo il percorso del rio Freidano, da Torino (Abbadia di Stura) a Chivasso, che si sviluppa per complessivi 12 km e si presenta come un itinerario di archeologia industriale ricco di testimonianze. Sulle sue sponde sono sorti ben nove opifici idraulici, per un numero non inferiore alle venti ruote motrici. Si trattava di mulini, tornerie d’osso, peste da riso, carta, olio e canapa, centraline elettriche, una conceria e una fabbrica di esplosivi.

Il Mulino Nuovo di Settimo Torinese

Particolarmente degno di nota è il Mulino Nuovo di Settimo Torinese, un pregevole complesso industriale dell’Ottocento interamente recuperato e divenuto sede centrale dell’ecomuseo, dove si sviluppano progetti di ricerca sul paesaggio e sul patrimonio industriale, laboratori ed eventi per le scuole e le famiglie, attività museali e visite rivolte a un ampio pubblico, non solo locale.
Costruito nel 1806 per sostituire i locali mulini natanti sul fiume Po, venne trasformato in una fabbrica alimentare tra le più importanti d’Italia su volere di Camillo Benso conte di Cavour.
Chi lo visita per la prima volta si immerge in un’atmosfera di altri tempi e resta colpito dall’imponenza degli edifici un tempo destinati alla produzione di sfarinati.

Il Parco dell’Energia

Lungo il canale Freidano è allestito il Parco dell’Energia: un parco tematico dotato di installazioni interattive che illustrano la storia energetica degli ultimi due millenni. Parte integrante del parco sono le attrezzature molitorie e le turbine Francis (prodotte dalla Calzoni di Bologna) originali del mulino e l’allestimento permanente delle caldaie provenienti dalla fabbrica Paramatti. Si tratta del recupero di una coppia di caldaie Lancashire e un economizzatore Green provenienti dallo stabilimento di vernici insediato a Settimo nel 1913 e smantellato nel 2005 per far spazio alla Biblioteca Civica e Multimediale Archimede.
Per informazioni: www.ecomuseodelfreidano.it.

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