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Un libro per cancellare rabbia e rancori verso gli altri

Arnoldo Mosca Mondadori: “Abbiamo bisogno di trovare la capacità del perdono, del gettare via la rabbia”.

Un libro per cancellare rabbia e rancori verso gli altri
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"Cristo ovunque" è il titolo del nuovo libro di Arnoldo Mosca Mondadori - poeta e saggista, autore di raccolte liriche e saggi a tema religioso, ministro straordinario dell’eucarestia - appena arrivato in libreria nella collana del “Pellicano rosso” della storica editrice Morcelliana. Un viaggio contro il rancore e la rabbia che inizia nei mesi della pandemia dopo un’esperienza spirituale. Le tensioni, il rancore che affiorano per le difficoltà in cui viviamo hanno bisogno di un sostegno per evitare che si trasformino in gesti violenti.

Il risultato di un'esperienza spirituale

Come si legge nella lapidaria avvertenza che apre queste pagine, il testo offerto ai lettori “è nato tra il 26 maggio e il 3 giugno 2021, dopo un’esperienza spirituale”. E di questa vorrebbe essere riverbero se non specchio, eco di parole e restituzione di immagini inimmaginabili, testimonianza e confessione. Dopo aver avvertito appunto, in essa, in questa sorta di epifania spirituale ("mistica" - se si preferisce - tendendo sempre il mistico a perseguire una comunione profonda con la Trascendenza), una Presenza carica di senso di compiutezza misericordiosa.

Perché un libro che parla di rancore? Perché oggi ne abbiamo dentro molto, per molti motivi e abbiamo bisogno di liberarcene, o le conseguenze saranno peggiori.

“Ho scritto questo libro pensando a chi è in difficoltà e ne ha motivo: se anche solo una persona trovasse il modo per spazzare via la sua rabbia e il suo rancore, quest’opera avrà avuto successo”.

Di cosa parla il nuovo libro

Non è un libro solo per chi crede, fonte di spunti per chi sente di avere bisogno, di chi avverte questa sentimento interiore di affaticamento.

“E’ l’assurdità di un Amore presente ma invisibile ai più, sollecito ma spesso misterioso da capire”. Presenza che Mosca Mondadori consapevole della lezione di Hadewijch riversata nelle sue “Visioni” prova a fermare sulle pagine, tra realtà e ricerca di Assoluto, senza “aver la pretesa di sentire Dio”, piuttosto lasciando che “Dio si faccia sentire”. E nel farsi sentire indichi dove sta. Manifestando il suo essere proprio nelle lacerazioni, negli squarci, nelle ferite apparentemente insanabili; là dove nessuno potrebbe immaginarlo.

Un libro che invita a cancellare parole come rancore non chiudendo gli occhi sulle ferite, anzi cercandovi la Presenza che lì si fissa.

“Amare anche le ferite di colui che riteniamo nemico/che riteniamo sia colpevole, e per cui proviamo rancore./ Cambio di sguardo”.

Ferite che come Lui sono ovunque. Appunto: Cristo ovunque.

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