Tra fregature e strumenti utili

Tamponi cinesi sequestrati nei benzinai, al supermarket arrivano quelli austriaci low cost

Se il rischio di incappare in qualche fregatura è alto, come dimostra questa vicenda, arrivano anche interessanti (e sicure) novità.

Tamponi cinesi sequestrati nei benzinai, al supermarket arrivano quelli austriaci low cost
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Andare a trovare i propri cari, soprattutto fragili, senza l'angoscia di rischiare di contagiarli. Questo è uno dei problemi che affligge maggiormente le persone in tempo di pandemia. Una possibile soluzione (a patto di rispettare sempre le distanze e indossare la mascherina) può arrivare dai tamponi rapidi. Sarà per questo che si assiste a un fiorire di vendite, non sempre ortodosse, di questi strumenti anche in bar, benzinai e supermarket. E il rischio di prendere qualche granchio è alto.

A offrire invece uno spiraglio di luce sul tema potrebbe essere l'austriaca Technomed, che avrebbe messo a punto dei tamponi rapidi a prezzi finalmente accessibili (6/8 euro).

Test anti Covid destinati a personale sanitario venduti nei bar

Succede anche questo...Si è reso necessario l'intervento dei carabinieri, come racconta Prima Verona, per il sequestro di tamponi faringei di produzione cinese, destinati esclusivamente a personale sanitario qualificato, venduti come nulla fosse in un bar.

Lunedì 19 aprile 2021, i Carabinieri della Stazione di Colognola ai Colli hanno scoperto che presso i bar di alcune stazioni di rifornimento della zona erano stati messi in vendita, fra i comuni prodotti di consumo, dispositivi medici diagnostici in vitro (tamponi faringei) di produzione cinese, destinati alla ricerca del virus Covid-19, ad uso non autodiagnostico ed utilizzabili solo da personale medico, non certo dai privati cittadini.

Sprovviste delle necessarie indicazioni in lingua italiana

Le singole confezioni risultavano sprovviste – sulla scatola – delle necessarie indicazioni in lingua italiana, come previsto dalle norme vigenti, con il rischio che gli avvertimenti effettivamente riportati sul packaging “for professional use only” e “non home testing” sarebbero potute risultare non sufficienti ad allertare l’acquirente del fatto che quelli fossero test rapidi destinati ad uso professionale da non confondere con i test auto-diagnostici.

L’analisi della documentazione dell’importazione ha permesso ai Carabinieri di appurare come detti prodotti, fabbricati a Zhejiang, siano stati importati in Italia da una ditta che opera nel settore della distribuzione di materiale sanitario, con sede in Croazia, per poi finire in vendita tra gli espositori di bar e distributori di benzina. Il titolare della società che ha posto in vendita i dispositivi medici, è stato contravvenzionato con una multa di 1.000 euro e 78 confezioni del prodotto sono state sottoposte a sequestro cautelativo.

A maggio il tampone rapido fai-da-te e low cost

Ma, fortunatamente, non ci sono soltanto fregature. Nella giornata di ieri è stata data notizia ufficiale che il test rapido per l’autodiagnosi del Covid chiamato Boson, della Technomed, è stato inserito nell’elenco dei dispositivi medici da parte del Ministero della Salute. Come spiega Prima Bergamo da maggio sugli scaffali dei nostri supermarket potrebbero arrivare questi tamponi rapidi a costi convenienti (6/8euro).

Si tratterebbe di un tampone da effettuare nella regione nasale anteriore, da soli e dopo aver letto le istruzioni allegate, e che darebbe il risultato nel giro di un quarto d’ora. Boson sarebbe in grado di individuare anche le varianti, il suo costo si aggirerebbe intorno ai sei-otto euro e consentirà di individuare i positivi al Covid, anche senza sintomi, seppure non abbia la stessa affidabilità di un test molecolare.

All’interno della confezione saranno presenti più tamponi per effettuare diversi test, oltre alla strumentazione per eseguire l’autodiagnosi.

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